Star Trek: le spade nella Science Fiction

Anche se normalmente è il genere Fantasy a ispirare l’immaginazione degli amanti di spade, non si può dire che la Science Fiction non abbia contribuito anch’essa alla creazione di archetipi famosissimi: pensiamo solo all’arma più iconica di questo genere filmico, la Spada Laser di Guerre Stellari, che ha lasciato un segno profondo nell’immaginario collettivo. Certo, normalmente le armi più in voga tra navette spaziali e pianeti sconosciuti sono tecnologicamente più avanzate: raggi al plasma, onde elettromagnetiche, o i mitici Phaser di Star Trek. Proprio quest’ultima serie televisiva, però, a dispetto della sua esasperata scientificità, ci potrebbe stupire per la presenza di spade in diverse puntate.

george takei sulu spada star trek
L’attore George Takei reinterpreta i panni di Sulu brandendo ancora una volta il fioretto.

Innanzitutto, tutti i “trekker” sono al corrente della passione del Tenente Sulu per la scherma sportiva. Benché i film più recenti abbiano trasformato il suo fioretto in una Katana (snaturando parecchio il personaggio, almeno in questo suo aspetto), nella serie classica questa peculiarità viene a galla in diverse puntate. Nella quarta puntata della prima serie: “Al di là del tempo”, ad esempio, Sulu decanta le virtù della scherma con il Tenente Riley, spiegando i benefici dello sport su forma fisica e umore. Riley però reagisce con stizza: è già preda di un virus alieno che presto infetterà gran parte dell’equipaggio, compreso lo stesso Sulu, il quale più tardi si aggira per l’Enterprise a petto nudo, brandendo il suo fioretto! Convinto di essere uno dei tre moschettieri, il Tenente giunge sul ponte di comando e tenta di “salvare” Uhura, che crede una fanciulla indifesa, bisognosa della sua protezione. Solo l’intervento di Spock sistemerà la situazione, mettendo fuori combattimento il povero Sulu con la celeberrima presa vulcaniana.

sulu uhura kirk star trek spada

Le spade sono ampiamente rappresentate anche nel settimo episodio della terza stagione: “La forza dell’odio”. Qui, un alieno composto di pura energia si infiltra clandestinamente sull’Enterprise, proprio mentre il Capitano Kirk ha appena caricato in detenzione un gruppo di Klingon che si trovavano, non a caso, sullo stesso pianeta. L’alieno invisibile usa i propri poteri per instillare bellicosità nell’equipaggio, fomentando vecchie rivalità e odio razziale, non soltanto tra umani e Klingon. Inoltre, tutte le armi iper-tecnologiche sull’astronave vengono trasformate misteriosamente in spade di diverse tipologie. Benché straniti e sospettosi, tutti i personaggi vengono però irretiti dal fascino del combattimento all’arma bianca, e il loro livore, fomentato segretamente dal clandestino alieno, li porta ad afferrare le spade e affrontarsi in corpo a corpo.

klingon star trek spada

L’alieno dagli incredibili poteri si nutre infatti dell’energia prodotta dal conflitto e, dotando inoltre l’equipaggio di capacità di guarigione rapida, lo rende immortale, preparandosi ad uno scontro eterno. Sarà soltanto il buon senso di Kirk e Spock a far rinsavire, poco a poco, i principali membri dell’equipaggio, giungendo infine ad un compromesso con i Klingon. Questa pace rinnovata si rivela essere la migliore arma contro il bellicoso alieno, e una sonora risata collettiva di umani e alieni, finalmente riappacificati, servirà da colpo di grazia.

star trek scotty spada claymore

È molto interessante notare come, durante l’episodio, le spade che compaiono misteriosamente davanti a ogni personaggio sembrino scelte apposta a rappresentare qualche sua caratteristica, forse per indurlo più facilmente a lasciarsi affascinare dal passato leggendario rievocato dalle armi, oppure per tentarlo con sogni di gloria più vicini alla mentalità delle proprie origini. L’esempio più lampante è l’ingegnere Scotty (Montgomery Scott), di chiara origine scozzese, il quale trova una spada Claymore nella rastrelliera dell’armeria e non sa resistere alla tentazione di impugnarla. La Claymore con elsa a cesto è infatti uno dei simboli della Scozia, tuttora impiegata nell’uniforme da parata dell’esercito. Non a caso, Scotty diviene progressivamente più violento e nei suoi vaneggiamenti sfodera ideologie che richiamano velleità nazionalistiche.

Anche il Guardiamarina Chekov è da subito investito da simili sentimenti, benché indirizzati verso i Klingon che, rivela, avrebbero ucciso suo fratello. Scopriremo più avanti nell’episodio che Chekov non ha mai avuto un fratello e che l’intera vicenda è nata nella sua mente, ispirata dalla malìa dell’alieno. Ma intanto anche Chekov perde il controllo e si arma, e non con una spada qualsiasi. Benché la forma della sua arma ricordi quella di una daga celtica, l’ispirazione è probabilmente il Kinzhal, una tipica spada russa dalle origini antiche, utilizzata anche dai Cosacchi che Chekov nomina proprio all’inizio della puntata, come insulto rivolto ai Klingon. Inutile sottolineare l’ironia della cosa.

capitano kirk star trek spada sciabola

Se i Klingon sono armati per lo più con spade corte molto semplici, dall’aspetto che ricorda vagamente il Gladio romano o lo Xiphos greco, il Capitano Kirk trova invece un’arma decisamente adatta al proprio rango e alla propria personalità. Si tratta di una Sciabola da cavalleria di un modello risalente alla Guerra civile di Secessione americana: sicuramente una scelta non casuale da parte degli sceneggiatori, per diversi motivi. Innanzitutto, la Sciabola sui campi di battaglia ottocenteschi, soprattutto in America, trovava ormai posto quasi esclusivamente nelle mani di alti ufficiali, perciò quale arma più appropriata per un Capitano della Flotta Stellare? È poi superfluo ricordare le origini prettamente statunitensi di James T. Kirk che, proprio come nel caso degli altri personaggi, vengono accentuate nella scelta della spada. Infine, è senz’altro voluta la scelta di un’arma risalente proprio al conflitto che più di ogni altro ha segnato la storia americana, dividendo letteralmente in due gli Stati Uniti. Il contesto di una guerra civile porta a galla il ricordo di una crepa indelebile, uno scontro dal sapore più amaro degli altri, perché in esso i nemici di oggi sono gli amici di ieri. Inoltre lo sfondo della Guerra di Secessione, cioè la questione dello schiavismo e del razzismo nei confronti degli afroamericani, è decisamente richiamato dall’odio razziale scatenato sulla nave nei confronti dei Klingon.

Un episodio tutt’altro che banale, insomma, che infatti rimane nella storia della serie classica di Star Trek non tanto per la particolarità del combattere con spade invece che con i Phaser, ma soprattutto per il suo profondo significato simbolico. La risata finale dell’equipaggio e dei Klingon, finalmente uniti fianco a fianco, riesce a scacciare dall’Enterprise l’alieno informe, spettro dell’odio e della cieca violenza, che però non è distrutto: se ne andrà, vagando per il cosmo alla ricerca di nuovi popoli da infettare, silenzioso memento al fatto che i dissidi, l’odio e l’ignoranza non sono mai veramente sconfitti, ma si può solo vegliare costantemente perché non facciano ritorno, strisciando silenziosi nei luoghi più inaspettati.

star trek klingon risata

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2 pensieri riguardo “Star Trek: le spade nella Science Fiction

  1. Ciao Spada!
    Contento di vedere nuovi articoli!
    Il punto forte di Star Trek è di contrastare la violenza, l’odio con azioni e idee pacifiche. Il tuo post ha centrato il concetto della serie, complimenti!

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    1. Grazie Inchiostro! Dopo la pausa estiva era ora di ricominciare a pubblicare 😀 condivido su Star Trek, lo considero un ottimo specchio dei contrasti politici dei suoi tempi e ancora paurosamente attuale.

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