Spada da Lato

Evoluzione della Spada D’Arme, dalla lama più lunga e stretta, maggiormente atta all’affondo e dotata di grande maneggevolezza. La guardia, rispetto alle spade precedenti, presenta anelli per le dita che consentono una manovrabilità ancora maggiore, di norma accompagnati da un ricasso (porzione priva di filo alla base della lama), e occasionalmente da altri anelli o “ponticelli” ai lati che conferiscono ancora più protezione alla mano.

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Una Spada da Lato al Museo della Rocca Sforzesca di Imola (Ph. Samuele Pareschi)

 

Nell’addentrarci in questo argomento è utile innanzitutto mettere in chiaro che il concetto di “Spada da Lato” è qualcosa di piuttosto vago e indefinito rispetto ad altre tipologie di armi, dal momento che nel periodo d’interesse lo stesso termine veniva usato, più o meno indistintamente, per un gran numero di spade molto diverse tra loro. Molto semplicemente, la Spada “da lato” è quella spada che, dalla seconda metà del Quattrocento e lungo tutto il Cinquecento, viene portata alla cintola anche e soprattutto in ambito civile, piuttosto che su un campo di battaglia. Tenendo bene a mente questo fattore, dobbiamo immaginarci un tipo di arma che veniva pensato innanzitutto per lo scopo dell’autodifesa oppure per essere usata in un duello, fosse questo una contesa legale o anche una semplice “zuffa” di strada. Doveva quindi essere una spada elegante, dal momento che i suoi utilizzatori erano di solito nobili o ricchi borghesi, ma soprattutto doveva risultare molto maneggevole e proteggere bene la mano di chi la brandiva. Se su un campo di battaglia i fattori principali da considerare erano la resistenza della lama e la forza potenziale dei colpi, per superare la prova delle armature nemiche, il contesto civile (e urbano), metteva invece in luce altre caratteristiche necessarie della spada. L’assenza di un guanto armato o di uno scudo esponevano molto di più la mano avanzata ai colpi avversari, sia durante l’attacco che nella difesa, perciò si iniziarono a sviluppare pezzi aggiuntivi nel fornimento, portando alla nascita graduale di guardie sempre più articolate e anche molto complesse.

Esiste però una confluenza di fattori che portano alla nascita della Spada da Lato come noi la intendiamo, oltre a quello sopracitato dell’utilizzo civile: primo fra tutti la nuova, grande disponibilità di risorse economiche, di metallo e di tecnologie innovative che, dalla fine del XV° secolo, sono in grandissima parte destinate alla creazione di nuove armi. La guerra resta infatti endemica nel periodo rinascimentale almeno quanto lo era nei secoli precedenti, a dispetto dei luoghi comuni che vedrebbero in questo periodo un superamento di quelli che sono considerati i “tempi bui” del pieno Medioevo. È anzi proprio per tale motivo che, anche in ambito civile, si sente sempre più il bisogno di avere costantemente una spada al proprio fianco.

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“Conversione di San Paolo”, di Luca Signorelli,  fine del XV° secolo.

Grazie a questi fattori la spada è ora composta di un acciaio migliore, che permette di creare lame sempre più lunghe e strette, ottimizzate per l’affondo pur mantenendo un’ampiezza e una geometria tale da permettere ancora un’ottima capacità di taglio. Non è ben chiaro se per questo motivo, oppure per tematiche prettamente culturali (e forse perdute), in Italia e poi in Spagna si comincia a sfruttare la spada in modi nuovi, cercando una maneggevolezza sempre maggiore: qualcuno inizia così a stringere occasionalmente con le dita avanzate (l’indice e/o il pollice), la parte iniziale della lama durante l’esecuzione di alcune tecniche. Benché questo esponga molto di più le dita a possibili colpi menomanti, nonché allo sfregamento sulla lama sottostante (ancora non esisteva un vero ricasso), a quanto pare si trattava di una tecnica così utile, da far sì che le spade stesse venissero, pian piano, costruite su misura per i maestri che le usavano alla nuova maniera. Compaiono dunque il ricasso e gli anelli laterali, prima solo su un lato della lama e poi su entrambi; le dita erano così protette anche nell’uso delle nuove tecniche, e non si rischiava di tagliarsi i polpastrelli.

Come si è detto l’Italia ebbe un ruolo centrale nello sviluppo della Spada da Lato, e non potrebbe essere altrimenti, considerata la crescente ricchezza delle classi borghesi e delle nuove elites, che tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento costituivano ormai un “caso di successo” in Europa. A Bologna soprattutto nacque una tradizione schermistica di prim’ordine fin dal 1415 con il maestro Filippo Bartolomeo Dardi, capostipite di quella Scuola Bolognese che ebbe poi esponenti di spicco e trattatisti come Achille Marozzo, acclamati a livello mondiale. Anche la Spagna fu molto prolifica nello sviluppo della scherma, condividendo con l’Italia una lunga storia di guerre intestine e una forte presenza di compagnie di ventura sul territorio; il nome spagnolo della Spada da Lato, cioè “espada ropera”, che si riferiva al capo d’abbigliamento sul quale l’arma veniva tradizionalmente indossata, diede poi origine alla parola francese “Rapiére” e a quello inglese “Rapier”, che però si riferiscono ad una sua evoluzione successiva: la Spada a Striscia italiana. Quest’arma viene spesso confusa con la Spada da Lato, per i numerosi tratti in comune e il periodo storico molto ravvicinato, che vede per diverso tempo una coesistenza tra quella che noi chiamiamo “Spada da Lato”, usata però generalmente per portare soprattutto colpi di taglio circolari, e la “Spada a Striscia” vera e propria, caratterizzata invece da una lama molto più lunga e stretta e dalla marcata predilezione per le tecniche di affondo. Il Rapier giungerà però a piena maturazione solo nel corso del Seicento, venendo così a costituire, in tutto e per tutto, un’evoluzione della Spada da Lato.

Spada da Lato
Spade a Striscia e Spada da Lato al Museo delle Armi Antiche San Marino – (Ph. Samuele Pareschi)

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Scheda della Spada:

                                        Lunghezza totale: 100 – 110 cm

                                        Lunghezza lama:  85 – 95 cm

                                        Peso:  1000 – 1200 gr

                                       Epoca: secoli XV – XVI (Tardo Medioevo)

                                        Area: Europa centro-meridionale

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