Dadao

Spada monofilare ricurva, tipicamente a una mano e mezza o a due mani. La sua lama ampia è perfetta per portare colpi di taglio potenti, mentre la punta larga e squadrata non permette alla spada di penetrare molto negli affondi; tuttavia la punta risulta spesso allineata al manico, così da consentire una certa potenza e precisione anche in questi ultimi. L’elsa termina spesso con una caratteristica anella, formata dal codolo ripiegato su se stesso, mentre la guardia può variare dalla classica forma cinese non protettiva, fino a un paramano in stile occidentale nei modelli più recenti.

Da non confondere con il Dao cinese, di cui è una sorta di ingrandimento ma non, pare, di evoluzione (il suo nome significa letteralmente “grande Dao“), né con il Guan-Dao, una lancia corta dotata di lama simile al Dadao, che ha probabilmente dato origine al Naginata giapponese.

dadao hanwei
Riproduzione di Dadao cinese creata dalla marca Hanwei

Mentre la storia del Dao cinese (la spada monofilare allungata a mano singola) data addirittura alla prima dinastia Shang nell’Età del Bronzo, quella del Dadao in quanto tale è collocata in epoca molto più recente. Derivato da semplici strumenti agricoli, esso si pone alla stregua di un grosso coltello dalle molte funzionalità, a metà strada fra il machete sudamericano e armi medievali europee, quali il Falcione o il Großes Messer.

La parola dao” in cinese (刀) indica infatti un coltello a filo singolo, venendo a designare qualunque tipo di lama nel linguaggio moderno; esattamente lo stesso di quanto accade con il tedesco “messer” ed essenzialmente con il carattere giapponese equivalente (刀), che però sta ad indicare, più nello specifico, una spada monofilare, sia essa una Katana o un’arma di altro tipo. Il Dao cinese, che come si è visto ha una storia millenaria, non ha però molti tratti in comune con il suo cugino più grande, il Dadao (大刀 , letteralmente “grande coltello”), se si esclude il semplice fatto di avere anch’esso una lama a filo singolo.

I primi Dadao erano fabbricati da civili a partire da attrezzi agricoli; non si collocavano quindi all’interno delle spade usate propriamente a scopo militare da membri dell’esercito o guerrieri di professione. Parliamo in ogni caso di una spada creata per il combattimento, l’autodifesa o anche, in alcuni casi, per essere usata nelle pene capitali. In quanto tale, esso è associato più che altro a milizie civili locali (in seguito, milizie rivoluzionarie) o a banditi e ribelli, senza un vero e proprio contesto di utilizzo predeterminato, vista la relativa semplicità della sua costruzione e del suo uso.

Per tutti questi motivi, il Dadao resta in uso per diversi secoli, accanto ad altri tipi di spada più sofisticati, come il Dao e il Jian, fino a divenire arma d’elezione per l’esercito sotto la dinastia Qing (1636 – 1912). Continua ad essere utilizzato dalle forze militari ufficiali negli anni delle guerre sino-giapponesi, almeno fino al termine della seconda, nel 1937.

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