Spada Bastarda

La definizione di “Spada Bastarda” è assolutamente contemporanea e non scientifica, pertanto qui la si considera soprattutto in funzione del tipo di utilizzo che ne viene fatto, secondo la definizione più comune, per la quale la spada bastarda viene detta anche “spada a una mano e mezza“.

Si tratta di una particolare tipologia di Spada a Due Mani con lama leggermente più corta rispetto alla media, e con un’impugnatura di lunghezza tale da poterla brandire con entrambe le mani, pur senza lasciare spazio tra le due (quindi con una leva inferiore rispetto alla Spada a Due Mani classica). In definitiva, la Spada Bastarda potrebbe essere considerata un ibrido tra la Spada d’Arme e la Spada a Due Mani, utilizzabile abbastanza agilmente anche a mano singola.

Spada Bastarda a una mano e mezza
Esempio di Spada Bastarda (spada a una mano e mezza), al Walters Art Museum di Baltimora. Francia, secolo XV.

Il termine “spada bastarda” compare in una delle sue prime attestazioni all’interno delle regole del torneo Masters of Defence organizzato da Enrico VIII nel 1540, dove le tre diverse terminologie: two hande swordebastard sworde, longe sworde, appaiono indicare degli oggetti tra loro diversi, o forse tre diverse discipline di combattimento.

Non è in effetti specificato a che cosa, esattamente, ci si riferisse qui con le parole “bastard sworde”, tradotte in “spada bastarda”, e non si può escludere che la gilda dei Maestri della Difesa volesse intendere tre diversi modi di combattere con la spada, piuttosto che tre armi fisicamente diverse: dopotutto sappiamo che vari trattati di scherma tedesca, parlando di “spada a due mani”, utilizzavano proprio questo ragionamento.

Enrico ottavo VIII spada bastarda
Enrico VIII brandisce una Spada Bastarda in un dipinto di Hans Holbein

La letteratura successiva ha fatto proprio il nome della spada bastarda usando per lo più questo significato, cioè incentrandosi sul fatto che tale arma potesse essere usata sia con tecniche di spada a due mani, sia a mano singola, magari associata ad uno scudo.

Nonostante questa distinzione, il nome deve essere risultato accattivante per scrittori e sceneggiatori contemporanei, che alla fine hanno passato un’immagine della Spada Bastarda sostanzialmente identica a quella della Spada a Due Mani. Tale equivoco, che si genera soprattutto in giochi di ruolo e videogiochi molto famosi, risulta piuttosto grave anche per un altro motivo: in lingua inglese, spostando il nome di “bastard sword” a quelle che in realtà dovrebbero essere definite “longsword”, talvolta si è prodotto un salto ulteriore, che ha travasato anche il termine “Spada a Due Mani” solamente verso quelli che in realtà sono i grandi spadoni rinascimentali, o Zweihander. Il risultato è una grande confusione nell’opinione popolare, che a sua volta causa spesso ulteriori fraintendimenti.

oakeshott typology classificazione spada medievale
Il modello di classificazione Oakeshott per le spade medievali.

In definitiva, nessuno sa esattamente cosa sia una Spada Bastarda, perciò in questo sito, come già ricordato sopra, si prenderà in considerazione la definizione più diffusa. Seguendo tale ragionamento, e prendendo come punto di riferimento la classificazione Oakeshott per le spade medievali, possiamo identificare alcuni tipi di spada a due mani che potrebbero rientrare nel termine: XIII, XVa, XVIIIb, XVIIIc, XX, XXa, sono a mio avviso tutte spade che potrebbero essere usate (quanto meno fisicamente) anche a mano singola, da un utilizzatore dotato di una buona forza nelle braccia.

manoscritto spada a una mano usata a due mani

Non dimentichiamo inoltre che, come spiegato nell’articolo sulla genesi dell’impugnatura a due mani, anche la maggior parte delle cosiddette Spade d’Arme a mano singola erano dotate di pomoli abbastanza grandi – e talvolta allungati – da poter essere afferrati e usati come uno spazio extra del manico, trasformando a tutti gli effetti la Spada d’Arme in una “a una mano e mezza”. Quest’uso in effetti è rappresentato in diversi manoscritti anteriori all’effettiva comparsa delle spade a due mani propriamente dette, e per la verità viene documentato addirittura in alcune saghe scandinave, riferito perciò alla ben differente Spada Vichinga.

Spingendoci ancora oltre, notiamo che alcuni modelli di Spada a due Mani – in particolare tra quelli rinascimentali – erano dotati di un manico molto peculiare, il quale andava a restringersi repentinamente in prossimità del pomolo. Questo aveva una serie di vantaggi: rendeva la presa più comoda, l’arma meno ingombrante alla cintola, ma soprattutto, opponeva meno ingombro al polso qualora si volesse usare la spada a mano singola. E in effetti i modelli in questione sono proprio il XVIIIb e il XVIIIc, tra quelli elencati sopra, che presentano generalmente una lunghezza della lama inferiore a quelli esclusi dall’elenco (come, ad esempio, il XIIa o il XVII, spade da usare sempre a due mani).

albion hand and a half sword estoc
Spada a una mano e mezza di tipo cinquecentesco, prodotta da Albion Swords
Parzival_und_Condviramur

Dobbiamo inoltre notare come questa visione renda il nome della spada “a una mano e mezza” abbastanza soggettivo e dipendente anche dalla diversa fisicità dei singoli individui in relazione a una spada. L’altezza e la forza fisica sono i due fattori che maggiormente la possono influenzare: un uomo molto alto, forzuto e ben allenato, ad esempio, potrebbe trovare abbastanza facile usare a mano singola anche una delle spade che noi qui abbiamo considerato prettamente a due mani. Al contrario, invece, un individuo basso e dalla scarsa forza fisica, come un adolescente oppure un anziano, potrebbe decidere di usare anche una Spada d’Arme con tutte e due le mani, e combattere con maggiore velocità.

Reitschwert

Parlando di Spada Bastarda, non si può omettere di citare una tipologia diffusa soprattutto in ambito germanico e nel nord Europa dalla fine del Cinquecento fino a  tutto il Seicento: la cosiddetta “Reitschwert”, o “spada da cavallo”. In questo tipo di arma notiamo senz’altro le influenze della diffusa Spada da Lato, in particolare nella guardia, che presentava solitamente una crociera massiccia, ponti ed anelli elaborati che andavano a difendere il ricasso. Questo era un’altra novità della lama, la quale solitamente si manteneva comunque piuttosto ampia e pesante nella Reitschwert.

reitschwert e spada da lato
Una grossa Reitschwert con inusuale lama “flambard” accanto a una più minuta, a mano singola, identificabile anche come Spada da Lato (Trieste) – Ph. Enrico Luppi

Quest’arma ci interessa qui perché rientra a tutti gli effetti nella definizione di Spada Bastarda che abbiamo dato sopra. Benché pesante e non così maneggevole come la Spada da Lato (con la quale è spesso confusa), essa era creata per essere usata principalmente con la mano singola, brandendola di punta durante le cariche a cavallo, proprio come uno stocco.

Tuttavia, in molti esemplari di Reitschwert, il pomolo e l’impugnatura vanno essenzialmente a fondersi (oppure semplicemente il pomolo è estremamente allungato e di forma ovale), sicché è senz’altro possibile usarla a due mani in tutta comodità. Ciò non ci sorprende, se pensiamo che già la Spada Bastarda tardo-medievale era un’arma assolutamente adatta al cavaliere: costui doveva poterla brandire agilmente a una mano sia durante la carica, sia nella mischia a cavallo conseguente; qualora fosse stato disarcionato, avrebbe invece potuto passare all’uso a due mani, molto più comodo sia per difendersi in assenza di uno scudo, sia soprattutto per le tecniche “a mezza spada” indispensabili contro avversari corazzati fino ai denti.

Reitschwert
Una spada conservata al MET Museum di New York, classificata come “a una mano e mezza”, ma dalle dimensioni più simili a quelle di una Spada a due Mani.
search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close