Imboscate nelle foreste tropicali: la spada perfetta per la giungla

Nella nostra assidua ricerca della spada perfetta ci troviamo spesso ad analizzare non soltanto gli avversari in campo, o lo spadaccino stesso, ma anche, e soprattutto, la varietà dei possibili scenari che potrebbe trovarsi a fronteggiare chi brandisce la spada in questione. La spada perfetta, infatti, non deve essere solamente un’ottima spada per il duello o per la battaglia, bensì uno strumento utile in tutte le situazioni, che si tratti di autodifesa, sopravvivenza, o di puro e semplice vezzo estetico.

Oggigiorno non è molto plausibile ritrovarsi sperduti in una giungla o in una foresta intricata, anche se esistono tutt’ora luoghi selvaggi e semi-inesplorati, in giro per il mondo, che riportano indietro di mille anni chi si trova a vagarci dentro, per un motivo o per un altro. Soltanto un secolo fa, tuttavia, la situazione era ben diversa: dalla foresta amazzonica, alle giungle tropicali degli arcipelaghi indiani, dalla vegetazione intricata delle colline africane, alle foreste indocinesi, erano molti gli scenari in cui un combattente si sarebbe potuto trovare disperso in mezzo a una giungla.

la spada perfetta per giungla intricata

In un posto simile, le condizioni sono certamente diverse da quelle di uno scontro in campo aperto. La visibilità è sempre ostruita dai rami e dal fogliame, e i nemici potrebbero nascondersi ovunque; anche i movimenti sono più ristretti, dal momento che si rischia ad ogni passo di inciampare o di restare impigliati, tra liane e radici. Infine, persino gli animali selvaggi possono rappresentare un problema serio, mentre ci si apre la strada faticosamente a colpi di… spada?

È chiaro fin da subito che la spada perfetta per un territorio equatoriale così lussureggiante, dovrà prima di tutto essere in grado di servire da strumento per aprirsi un varco in mezzo alla vegetazione, che sia per marciare, liberare il campo visivo o raccogliere materie prime. Possiamo quindi, fin da subito, scartare spade ottimizzate per l’affondo: la Striscia e lo Spadino, e tutte quelle a lama troppo stretta per essere usata nel taglio di arbusti senza danneggiarsi.

spada tribale giungla borneo

Guardando alle popolazioni che si sono abituate da sempre a vivere in un territorio simile alla giungla, notiamo subito che le loro “spade” sono, prima di tutto, attrezzi da usare per il taglio brutale: il famoso machete sudamericano, innanzitutto, ma anche le spade filippine come i panabas, o i mandau dei cacciatori di teste del Borneo, sono tutte armi molto simili tra loro, con lama ampia, punta squadrata o arrotondata, e un’elsa priva di protezione per la mano. Si tratta, per l’appunto, più di strumenti che di armi vere e proprie, usati in primo luogo per la sopravvivenza estrema nelle regioni selvagge, e solo occasionalmente come spade da combattimento.

Se noi vogliamo invece invertire l’equazione, trovando cioè una spada che sia pensata innanzitutto come arma, possiamo rifarci ad alcune tipologie piuttosto simili agli attrezzi citati: il Falcione medievale, per esempio, o ancor meglio il Langes Messer germanico, in sostanza un lungo coltello ottimizzato per il combattimento, con una guardia a croce e una leggera protezione anche per il lato della mano. Si tratta di buone scelte, ma dobbiamo anche tener conto che una guardia a croce troppo ampia potrebbe essere un ostacolo, in mezzo a liane e rampicanti che potrebbero ingarbugliarsi in un suo braccio e rallentare improvvisamente i movimenti.

panabas filippini mandau
Alcuni tipi di panabas filippini

Molto simile al Messer tedesco è una spada cinese dalle origini analoghe, il Dadao (che si traduce, al pari, con “grande coltello”), di norma con impugnatura lunga a una mano e mezza. L’utilità del Dadao si rivela se pensiamo che, dopo essere stato usato per secoli da civili e poi da milizie rivoluzionarie, venne adottato dall’Esercito Rivoluzionario Nazionale che, nel corso della seconda guerra sino-giapponese, ottenne importanti vittorie contro il Giappone: una in particolare, presso Xifengkou, è ricordata come simbolo della presunta superiorità di quest’arma rispetto alle truppe armate con moderni fucili e Katana. Pare che, in tale frangente, 500 soldati armati di Dadao riuscirono a sconfiggere ben 3000 nemici, anche se, alla fine, sopravvissero soltanto 20 di loro.

La vittoria della spada corta sui fucili potrebbe essere dovuta, in parte, al terreno di scontro: si tratta appunto di macchie di vegetazione intricata, dove sono facilmente praticabili le imboscate per chi conosce il territorio; in questi casi, ci si ritrova presto a combattere a corta distanza, dove le armi da mischia sono avvantaggiate e, nel caso delle spade, poterle usare agilmente, passando da una a due mani e dal taglio all’affondo, è decisivo per vincere.

kukri nepalese e combattente gurkha
Un coltello kukri nepalese, arma tradizionale dei guerrieri Gurkha.

Lo sanno bene i famosi guerrieri Gurkha nepalesi, che da sempre includono nella loro panoplia il celebre coltello kukri, con un’ampia lama a falce perfetta sia per il corpo a corpo ravvicinato che per la sopravvivenza estrema. Pare che, prima dei contatti con gli imperialisti occidentali, senza conoscere le armi da fuoco, queste tribù accostassero al coltello kukri una vera e propria spada a falce: la Kora. Ampia e dal taglio possente, anche quest’arma è perfetta sia per falciare la vegetazione intricata che per affettare i nemici, sebbene non possa essere usata di punta. In seguito, il più leggero coltello è stato ritenuto sufficiente allo scopo, e la Kora è rimasta in uso soltanto per alcuni sacrifici rituali. Un’arma dalle simili caratteristiche, ma orientata anche all’affondo, potrebbe essere lo Yatagan mediorientale, molto simile a un machete ricurvo, ma meglio bilanciato.

Se parliamo di una contrapposizione tra occidentali e indigeni nella giungla, un esempio perfetto è ciò che accadde agli olandesi durante la guerra con il Sultanato di Aceh, nell’odierna Indonesia, alla fine dell’Ottocento. Armati con fucili e baionette, con al fianco lunghe Sciabole, essi avevano un bel daffare contro le milizie autoctone, che invece tendevano imboscate nel folto della vegetazione, combattendo in corpo a corpo con la loro spada tradizionale: il corto klewang, molto simile alle spade filippine di cui abbiamo accennato.

guerrieri aceh klewang o kelewang
Guerrieri del Sultanato di Aceh con i loro klewang o kelewang

Nelle imboscate tese in questo modo, fucili e baionette diventavano pressoché inutili, e persino le Sciabole si rivelarono inferiori al semplice coltellaccio delle truppe nemiche. Questo, forse, perché estrarre e usare un’arma più lunga in situazioni del genere richiedeva un secondo di troppo, mentre a corta misura una Sciabola (a meno che non abbia una curvatura accentuata) perde molta della sua efficacia. Non è un caso che, dal 1898, l’Esercito Reale Olandese delle Indie Orientali abbia fatto sua la tattica, usando corte carabine al posto dei fucili e, soprattutto, creando una spada ispirata a quella indigena, che venne chiamata, appunto, klewang olandese.

Il klewang olandese ha in realtà più punti in comune con il Cutlass occidentale che non con l’arma originale, e infatti pare che abbia tratto grande ispirazione proprio dal Cutlass navale francese del 1833. Si tratta di una spada corta con lama curva ed elsa a “mezzo cesto”, che però viene alleggerita rispetto a quella piena francese; la punta diventa “clip point”, cioè simile a quella dei coltelli bowie, e, soprattutto, l’elsa del klewang è a codolo pieno: similmente ai grandi coltelli, due rivetti fissano l’impugnatura, rendendo l’arma più solida e resistente ai colpi pesanti, ad esempio contro il legno o i fucili nemici.

Il klewang olandese ebbe un grande successo, tanto che fu utilizzato da altri corpi militari del paese, compresa la polizia, fino agli anni Sessanta del XX secolo: questa versione moderna del Cutlass potrebbe essere proprio quello che stiamo cercando, ovvero la spada perfetta da usare nella giungla, e non solo! Sia in ambito navale che in un ambiente urbano, si tratta di una tipologia di spade davvero versatili, per la protezione che offrono, il taglio brutale e la possibilità di menare potenti pugni armati, se il nemico si avvicina troppo…

klewang esercito olandese
Truppe di indigeni dell’esercito Olandese mostrano i loro klewang

2 pensieri riguardo “Imboscate nelle foreste tropicali: la spada perfetta per la giungla

  1. E così sappiamo qual’è la spada perfetta per Dora l’esploratrice…

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