J. R. R. Tolkien e le spade: 6 tipi di lama (quasi) realistici usati nella Terra di Mezzo

Qui su La Spada Perfetta abbiamo già parlato in altri articoli della fantasia di costumisti e mangaka giapponesi nel creare le spade più originali, più enormi e… meno pratiche possibili, quando si tratta del genere Fantasy. Questo filone letterario è stato fortemente influenzato (ma si potrebbe quasi dire: creato), dai romanzi e i racconti dello scrittore J. R. R. Tolkien, particolarmente famoso per la trilogia de “Il Signore degli Anelli” e per il romanzo “Lo Hobbit”, che hanno ispirato le note versioni cinematografiche.

In queste ultime, naturalmente, vediamo un gran numero di epiche battaglie e quindi anche di spade diverse: spade magiche, forgiate dall’antico popolo degli Elfi e intrise di mistici incantesimi; spade antiche, portate da grandi eroi del passato con il loro retaggio da tramandare; ma anche spade rozze, grossolane e arrugginite.

La domanda che sorge spontanea a chi scrive questo blog è dunque una: quanto sono davvero “fantasy” queste spade, e quanto hanno, invece, di realistico? Insomma, in altri termini: le armi della Terra di Mezzo sarebbero spade adatte ad essere usate nella nostra realtà oppure no?

Naturalmente, la trasposizione cinematografica di film come Il Signore degli Anelli di Peter Jackson ha lasciato molto nelle mani di sceneggiatori e costumisti, dato che Tolkien, nei suoi romanzi, non si premura di entrare troppo nel dettaglio quando descrive la maggior parte delle armi, se non per quanto riguarda i loro proprietari.

Tra tutte le spade dei film ambientati nella Terra di Mezzo, possiamo individuarne alcune che hanno riscosso particolare successo tra i fan, e raggrupparle in 6 categorie ben precise. Per la maggior parte si tratta di spade con un nome proprio, citate anche nei libri di Tolkien e che quindi possiedono caratteristiche uniche; alcune, invece, sono invenzioni filmiche ben riuscite e molto apprezzate dal grande pubblico.

anduril narsil spada aragorn il signore degli anelli
Una riproduzione di Anduril

Alla prima tipologia che esamineremo appartiene la spada forse più famosa dell’intera mitologia Tolkieniana: Anduril, la Fiamma dell’Ovest. La spada brandita da Aragorn è stata forgiata dagli Elfi a partire dai frammenti di Narsil, un’arma pressoché identica in possesso del suo avo Isildur, con la quale egli recise il dito del malvagio Sauron, privandolo dell’anello del potere. Anduril, pur con qualche decorazione fantasiosa nell’elsa, corrisponde senz’altro ad una classica Spada a Due Mani medievale nel mondo reale; leggermente fuori misura forse, tanto che, se i bracci della guardia fossero incurvati, la si potrebbe quasi ricondurre ad una Claymore scozzese a due mani. Ad ogni modo si tratta di un tipo di spada assolutamente utilizzabile e, di fatto, usata per diversi secoli in Europa.

glamdring spada gandalf il signore degli anelli lo hobbit

Più classica è l’elsa di Glamdring, la spada dello stregone Gandalf, anche se la sua lama presenta una strana forma a foglia che normalmente non si vede in una spada medievale, essendo invece tipica di alcuni tipi di Spada Celtica.

Una forma del genere servirebbe infatti a massimizzare il potenziale di taglio della spada, sacrificando però la sua maneggevolezza, in quanto andrebbe a influire sul bilanciamento dell’arma: ne ho parlato più diffusamente nel mio articolo sulle antiche spade con lama a foglia.

Tuttavia anche Glamdring proviene da una fornace elfica, quindi possiamo assumere che la fattura di entrambe le spade che appartengono a questo tipo sia stata progettata efficacemente dai fabbri dell’antico popolo, e che in qualche modo leggerezza e resistenza della lama siano tali da renderla comunque un’arma eccellente: d’altro canto, sia Gandalf che Aragorn fanno sfoggio più volte di una grande perizia nell’uso di queste spade!

Alla seconda tipologia del nostro articolo sembra appartenere in realtà una sola spada: si tratta di Orcrist, la lama trovata insieme a Glamdring nella caverna dei troll ne Lo Hobbit, la quale verrà poi usata dal nano Thorin Scudodiquercia. Anch’essa frutto della maestria elfica, è però estremamente diversa dalle altre due: Tolkien non fornisce mai una descrizione accurata di questa spada, perciò gli sceneggiatori hanno potuto sbizzarrirsi.

orcrist spada nano thorin lo hobbit

A lama monofilare, ricurva e appuntita, l’elsa di Orcrist presenta una guardia molto bizzarra, essendo costituita da un singolo braccio, a mezzaluna, posto sul lato della lama. Appare strano che, dovendo inserire soltanto una “mezza guardia”, gli artigiani elfici abbiano deciso di privilegiare la protezione della parte meno di frequente interessata dagli attacchi: sarebbe in realtà molto più utile fare il contrario, dal momento che, deflettendo una spada nemica, è decisamente più probabile che questa vada ad impattare contro la parte superiore della mano, o addirittura sul braccio o sul resto del corpo.

Detto questo, la lama di Orcrist ha un profilo fantasioso ma del tutto verosimile, che potrebbe ricordare un Falcione medievale, oppure una versione extralarge della Falcata celtica o un Makhaira greco, la spada a curvatura concava che avrebbero usato alcuni degli eroi omerici. Queste armi sono perfettamente adeguate a vari stili di combattimento, in particolare in sella a un destriero o a bordo di un carro: e infatti vediamo Thorin combattere sia a cavallo che su un carro, nel terzo film de Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate.

Ma come mai una spada elfica, trovata insieme ad altre, risulta così diversa da fare gruppo a sé stante? In realtà, se esaminiamo bene i film, possiamo notare che gli elfi del “tempo presente” usano tutti spade e pugnali a filo singolo e prive di guardia, molto più simili a Orcrist che non a quelle di Aragorn e Gandalf. La spada di Arwen, per esempio, così come quella usata da suo padre Elrond di Granburrone, ricorda da vicino alcuni tipi di spade tradizionali delle Filippine.

Inoltre, nella primissima battaglia del primo film, La Compagnia dell’Anello, ambientata circa duemila anni prima del tempo in cui si svolge la vicenda, vediamo che tutti gli elfi in assetto da guerra brandiscono falcioni a due mani che ricordano da vicino la spada di Thorin, e che, se dovessimo paragonarli a qualcosa nel mondo reale, troverebbero un ottimo parallelo nel Nagamaki giapponese, oppure del Nodachi, la sua versione a impugnatura meno allungata.

Potremmo dunque supporre che, nel corso di migliaia di anni, le spade elfiche si siano evolute preferendo una forma monofilare: in questa seconda tipologia di spada includiamo quindi non solo Orcrist, ma anche tutte le altre lame usate dagli elfi nell’epoca in cui si svolgono i film: la spada di Arwen, quella di Elrond e le daghe di Legolas e Tauriel.

Il terzo tipo di spada non è in realtà una vera spada, bensì una daga elfica nella sua versione più antica: anch’essa ritrovata da Bilbo nella caverna dei troll assieme a Glamdring e Orcrist, gli elfi non la ritenevano abbastanza importante da darle un nome. Bilbo invece ne fa un ottimo uso (soprattutto sfruttando il suo potere magico che la fa risplendere di luce blu quando gli orchi si avvicinano), decidendo poi di chiamarla Pungolo.

pungolo spada bilbo frodo baggins il signore degli anelli lo hobbit

Benché si tratti di una daga, in proporzione all’altezza degli hobbit possiamo classificarla come spada a tutti gli effetti; Pungolo sarà poi fondamentale anche ne Il Signore degli Anelli, salvando la vita a Frodo e alla compagnia in più di un’occasione. Al pari di Glamdring, questa lama presenta una forma a foglia tipica di spade antiche; le sue dimensioni molto ridotte e la corta elsa cruciforme ci ricordano in particolare uno Xiphos greco. La corta spada sarebbe servita agli opliti greci come arma secondaria, usandola in combinazione con lo scudo rotondo in modo simile all’accoppiata di Gladio e scutum nelle più tarde formazioni romane.

Anche il Gladio romano vero e proprio rassomiglia da vicino a Pungolo, soprattutto nella sua antica versione di derivazione celtiberica: il cosiddetto Gladio Ispanico, dotato appunto di una forma leggermente foliata. Non è un caso che la moderna daga da artiglieria napoleonica, ispirata appunto alle spade romane, abbia forse la lama più simile di tutte a quella della spada di Frodo e di Bilbo Baggins.

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Una quarta tipologia si può individuare nelle spade dei cavalieri di Rohan, la prima volta in cui parliamo di spade create da esseri umani per altri umani, nel mondo di Tolkien. L’elsa riccamente ornata e la guardia ridottissima di queste armi sono ben adatte ad un loro uso a cavallo, oppure, anche se questo non è il caso, con uno scudo. Si tratta di spade come quella che brandisce la donna guerriera Eowyn, quando sconfigge il cavaliere Nazgul nella battaglia di Gondor, oppure come quella del re Theoden suo zio, o del fratello Eomer.

Sia la forma dell’elsa che la lama di queste spade, molto classica, ci ricorda da vicino una tipologia comune in Europa tra la fine del V° secolo e l’inizio del X°: quella che definiamo “Spada Migratoria”. È qualcosa di molto simile alla Spada Vichinga, ma ancora vicino alla Spatha romana, da cui la prima avrebbe tratto le sue origini, in una commistione con la civiltà germanica. La Spatha era stata probabilmente creata per essere usata a cavallo dagli ufficiali, mentre la Spada Vichinga si è generalmente adattata più ad un tipo di combattimento a piedi che la vedeva accompagnata a uno scudo rotondo.

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Non possiamo certo tralasciare un quinto tipo di spada, usato dagli antagonisti per eccellenza dei film: gli Orchi Uruk-hai. Vediamo molte di queste spade, piuttosto standardizzate, nelle mani dei mostruosi esseri all’assedio del Fosso di Helm o nella battaglia finale del terzo film. Si tratta di armi un po’ particolari: sembrano una sorta di rozzi coltellacci, privi di guardia e dalla punta completamente squadrata ad angolo retto. Caratteristica peculiare è una specie di piccozza diritta sul retro della lama, alla sua estremità, a formare quasi una sorta di uncino.

Non vediamo molte spade fatte in questo modo storicamente, e forse il motivo è che una forma simile non risulterebbe particolarmente pratica, soprattutto quando si volesse riporre l’arma nel fodero o legarla alla cintola. Tuttavia le spade degli orchi sono perfettamente utilizzabili in combattimento e ricordano da vicino un certo tipo di Falcione medievale, ribattezzato in inglese “Bible Chopper” perché fa la sua comparsa nelle illustrazioni della Bibbia di Maciejowsky del 1250. Anch’esso privo di una vera punta e di guardia, quest’arma dalla parvenza brutale presentava tre protuberanze sulla parte posteriore, benché non acuminate come quella della scimitarra orchesca. Potrebbe trattarsi di un accorgimento utile qualora si volesse penetrare con più facilità una cotta di maglia, oppure una corazza a scaglie o una brigantina. Di certo entrambe le spade, quella fantasy e quella reale, si presentano come armi davvero intimidatorie!

spada orchi uruk-hai il signore degli anelli

Vale la pena di citare una sesta tipologia di arma da taglio usata soltanto nel ciclo di film de Lo Hobbit: si tratta delle spade usate dalla stirpe dei Nani, compreso anche il loro capo Thorin, prima che entrasse in possesso di Orcrist. Le spade del popolo nanico sono molto particolari e forse quelle che più di tutte hanno risentito della fantasia hollywoodiana. A mano singola e piuttosto corte, presentano una geometria insolita nella sagomatura della lama, con protuberanze squadrate e angoli.

Benché risultino accattivanti, tra tutti i tipi di spada usati nei vari film, quelle dei Nani potrebbero essere le meno adatte ad un combattimento reale: al di là del bilanciamento, sicuramente non ottimale, lame di questo tipo non farebbero che impigliarsi nel bersaglio al momento dell’impatto invece che slittare liberamente, e ciò risulterebbe in tagli del tutto imprecisi, irregolari e poco potenti; per non parlare del problema di un’arma incastrata nel corpo del nemico sul campo di battaglia! Sarà per questo che non riusciamo ad accostarle con certezza a nessun tipo di spada esistente, se non a modelli ritenuti prettamente cerimoniali, come ad esempio l’africana Ngulu o certi tipi di spade polinesiane.

spade nani lo hobbit fili kili thorin

In definitiva abbiamo comunque visto come la maggior parte delle spade nell’universo creato da Tolkien siano state ben realizzate nei film tratti dalle sue opere. Come sempre, il mondo fantastico dello scrittore e linguista che più di tutti ha influenzato la letteratura del genere fantasy, continua a farci sognare con la sua magia, i suoi mostri e i racconti epici di personaggi talvolta più umani dell’umanità stessa. Leggendo le sue opere non ci limitiamo ad estraniarci dalla realtà, ma otteniamo spesso nuovi punti di vista con cui analizzarla, riflettendo su tematiche profonde in modo inaspettato.

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3 pensieri riguardo “J. R. R. Tolkien e le spade: 6 tipi di lama (quasi) realistici usati nella Terra di Mezzo

  1. Ma le armi degli orchi (e della loro versione 2.0, gli Uruk-Hai ) potrebbero essere ispirate alle spade “a uncino” dei popoli della Dacia (forse fatte così per colpire il punto debole degli elmi romani)?

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    1. Ciao inchiostro! La spada di cui parli sarebbe la cosiddetta “falce dacia” e in realtà è fatta al contrario, cioè con la lama nella parte concava, a forma di falcetto appunto. Ciò non toglie che le spade orchesche sarebbero senz’altro utilizzabili allo stesso modo, magari proprio per aggirare gli scudi!

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