Sconfiggere Dracula: la spada perfetta per il cacciatore di vampiri

Le ombre si allungano, la notte è vicina. È giunta l’ora di parlare delle creature che dimorano nei suoi oscuri recessi: cacciatori silenziosi, letali bevitori di sangue, i non – morti per eccellenza… i Vampiri! Dracula, Nosferatu, Strigoi, sono solo alcuni dei nomi attribuiti a questi misteriosi protagonisti di romanzi e film dell’orrore, a partire dalla crescente popolarità che hanno raggiunto nei secoli XVII-XVIII. Il primo racconto nel quale compare la figura del vampiro (più o meno) come lo conosciamo, è Il Vampiro di John Polidori, pubblicato nel 1819 e scritto in occasione della stessa sfida in cui Mary Shelley partorì il suo famoso Frankenstein, e alla quale parteciparono anche i grandi poeti Lord Byron e Percy Bysshe Shelley, futuro marito di Mary. Polidori si rifaceva comunque a un ampio panorama culturale, una vera e propria isteria collettiva che nei secoli precedenti aveva contagiato l’Europa, derivata da leggende di non–morti bevitori di sangue, originarie dei territori orientali.

La Romania in particolare fu un fertile calderone per queste superstizioni e una sopra a tutte, quella di Vlad l’Impalatore, si unì alle credenze popolari sugli Strigoi – termine che designava generiche creature demoniache – influenzando lo scrittore Bram Stoker, padre del romanzo Dracula, che ha poi dato vita alla figura del Vampiro per eccellenza, riferimento per il nostro immaginario collettivo. Vladislav III di Valacchia fu in effetti un sovrano particolarmente sanguinario, appartenente, come suo padre, all’Ordine del Drago, dal quale veniva l’appellativo Dracul. Se pensiamo che la stessa parola significava anche “Demonio”, non sorprende che l’uomo, solito trucidare e far impalare i propri nemici senza alcuna pietà, venisse indicato come una creatura inumana e malvagia, e poi associato alle leggende popolari.

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Il Conte Vlad. Una leggenda su questo dipinto narra che, fissandolo intensamente per 10 secondi esatti, Dracula riprenderà vita.

Se vogliamo scoprire quale spada sia la più adatta ad affrontare un vampiro, dobbiamo innanzitutto conoscere i suoi poteri e i suoi punti deboli. I racconti ed i film attribuiscono capacità incredibili a Dracula, come quella di trasformarsi in nebbia o in pipistrello, quella di volare ed il controllo mentale. Tuttavia si tratta di invenzioni postume, che non trovano riscontro in molte leggende; vediamo piuttosto di capire quali sono i punti in comune tra la maggior parte dei vampiri conosciuti. Uno è senz’altro la forza sovrumana, unita ad una certa rapidità di movimento e una capacità sensoriale ampliata. Oltre a questo, la caratteristica più ovvia e più terribile: i vampiri sono essenzialmente immortali. Non possono dunque essere uccisi, a meno di non usare particolari accorgimenti.

Il principale e più diffuso, è quello di tagliare loro la testa. Alcune superstizionivampiro nosferatu dracula spada perfetta indicano rituali particolari da eseguire prima o dopo, ma in generale, il taglio della testa funziona sempre, così come il fuoco: bruciare un vampiro è un metodo abbastanza sicuro per disfarsene, anche se per farlo mentre vi sta attaccando, dovreste avere un lanciafiamme o qualcosa di simile. La luce del sole invece, benché sembri essere una loro debolezza, non è quasi mai indicata come un modo per ucciderli: si tratta di un’altra invenzione moderna, che ha preso piede soprattutto nei film horror. Allo stesso modo, l’aglio, le croci e l’acqua santa non vedono concordi tutti i racconti popolari, benché un tentativo non costi nulla; se non altro, potremmo trovare un modo per tenere alla larga il vampiro e avere il tempo di colpirlo con la nostra spada! Tra tutti, la croce sembra essere il talismano più indicato a spaventare la creatura demoniaca.

L’ultima debolezza che accomuna quasi ogni vampiro del folklore popolare è il paletto di legno: c’è chi dice sia meglio il frassino, chi il sambuco, ma quasi tutti concordano che trafiggere il cuore sia un rimedio efficace. Possibile che questo valga a prescindere dal legno? Se così fosse, un’importante caratteristica della nostra spada dovrebbe essere quella di poter trapassare il nemico facilmente. Anche se non siamo certi che funzioni, e anche se è molto difficile trafiggere con precisione il cuore di un avversario nella concitazione del combattimento, vale la pena di lasciarsi aperta questa possibilità.

Instancabile, veloce, immortale se non perde la testa o se non viene trafitto direttamente al cuore, il vampiro sembra costituire un formidabile avversario. È anche molto più forte di un umano medio e abbastanza scaltro da elaborare tattiche complesse. Di norma non usa armi, ma si avvicina molto velocemente e in silenzio per sorprendere la preda, bloccarla in una presa e berne il sangue. Se disarmato, quindi, avrebbe uno svantaggio nell’allungo rispetto a noi, ma non possiamo certo escludere che, in previsione dello scontro, il mostro decida di procurarsi una spada a sua volta: in fondo nulla gli vieta di maneggiare armi anche meglio di un umano!

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Affrontare un vampiro è quindi veramente difficile. Conviene lasciar perdere l’idea di tenerlo a distanza con armi ad asta o spade troppo ingombranti, come Montanteo Nodachi, in quanto facili da schivare per un nemico tanto svelto, e una volta elusa la nostra guardia ci troveremmo in mano un’arma quasi inutile in combattimento ravvicinato. Meglio dunque concentrarsi su spade più corte e agili. Abbiamo detto che i punti deboli di un vampiro sono la testa e il cuore, ma infilzare esattamente il centro del petto non è facile, e questo mostro sembra insensibile al dolore, quindi non esiterà un istante ad attaccare anche con una spada nel corpo che lo trapassa di netto. L’idea migliore è quella di menare colpi che siano sempre debilitanti, ovunque colpiscano l’avversario: anche se non riuscissimo subito a decapitarlo, far volare via un braccio o una gamba al vampiro sarebbe senz’altro un grosso punto a nostro favore nello scontro!

Servono dunque spade con un buon tagliente e di lunghezza media. Uno dei film più famosi degli anni ’90, Blade, vede il protagonista armato di Katanaaffrontare con successo orde di vampiri; in effetti, la spada giapponese è senz’altro un’ottima scelta che rientra nei nostri termini, perché è micidiale nel taglio, buona nell’affondo e può essere usata con grande agilità. La guardia minimale non costituisce un problema, ma l’impugnatura a due mani potrebbe: in effetti, qualunque spada usiamo, è essenziale tenere una mano libera a brandire un picchetto, una croce, acqua santa o una fiaccola accesa, anche solo come ultima risorsa. La Katana può essere usata facilmente a mano singola, ma in questo caso non è più la spada ottimale per lo scopo, dato che il manico lungo tende ad intralciare i movimenti.

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Falcioni del tipo “Dussak” al Museo delle Armi Antiche di San Marino (Ph. Samuele Pareschi)

Se cerchiamo una versione più consona di questa spada, un Falcionepotrebbe fare al caso nostro: questo ottimo tagliente può assumere un gran numero di forme, e ne troveremmo senz’altro una adatta per i vampiri: ad esempio la versione chiamata “Dussak“, con una punta pronunciata, ma che conserva ugualmente la forma adatta ad affettare teste. Il vero problema, in questo caso, è la lunghezza: se già la Katana è una spada relativamente corta, il Falcione tende ad avere dimensioni ancora inferiori, risultando quindi poco adatto a tenere un avversario formidabile come il vampiro alla dovuta distanza.

La spada che coniuga veramente tutte le nostre richieste esiste, e per trovarla in

stefan batory stephen bathory sciabola szabla batorowka
Stefan Batory posa con la sua Szabla Batorowka alla cintola.

realtà non dobbiamo spostarci molto dalla Transilvania: la Sciabolasi è evoluta, nei secoli, in una grande varietà di forme e dimensioni, con le guardie più diverse. Questa spada, impiegata in origine nel Regno di Polonia, fu introdotta inizialmente nel Cinquecento da Stefan Batory, successore, per così dire, di Vlad l’Impalatore. Il primo tipo di Sciabola, chiamato “Batorówka”, in realtà aveva ancora similitudini con la Spada d’Arme medievale: la curvatura della lama era appena accennata, permettendo ancora buoni affondi, e la guardia manteneva una forma a croce molto pronunciata. Potete vederne una magnifica riproduzione nella pagina “szablapolska.com” a questo link.

Agile e robusta, con una capacità di taglio sufficiente a smembrare un vampiro e una punta ancora capace di trafiggerlo al cuore, la Sciabola Batorówka offre anche la possibilità di essere voltata e usata come una croce, nell’estremo tentativo di scacciare il temibile non-morto. Un’arma che viene direttamente dai territori di Dracula è senz’altro l’ideale per un cacciatore di vampiri… ma se pensate di intraprendere questa professione, non scordate paletti, aglio e acquasanta!

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Sciabola Batorowka originale del generale Nikola Šubić Zrinski.
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