A notte inoltrata, stai percorrendo il tuo cammino solitario verso casa dopo una serata in compagnia di amici. Un vento freddo si solleva a diradare le nuvole in cielo e, dietro di esse, fa capolino la luna piena. I suoi raggi spettrali proiettano lunghe ombre oscure intorno a te, facendoti sobbalzare ad ogni scricchiolio. All’improvviso, un forte ululato squarcia il silenzio della notte alle tue spalle: hai visto fin troppi film dell’orrore per non sapere cosa succederà adesso. Non hai con te pallottole d’argento, quindi l’unica speranza è… ricorrere alla tua fedele spada!
Stiamo naturalmente parlando dell’improbabile attacco da parte di un Lupo Mannaro, o, se preferisci, un Licantropo. Certo, l’esistenza di umani che si trasformano in bestie fameliche nelle notti di luna piena è relegata all’ambito delle leggende popolari, ma d’altro canto abbiamo già parlato sia di Zombie che di Vampiri nel nostro blog, dunque perché non indagare più a fondo l’eventualità di doversi difendere anche da questo mostro dei film horror? Per di più, in questa leggenda, potrebbe esserci un fondo di verità molto più tangibile che in altre.
I racconti di uomini che diventano lupi, completamente o solo in parte, caratterizzano ogni epoca della storia umana, facendo capo alle più antiche mitologie e rituali sciamanici. Fin dal mito greco di Licaone, il re sanguinario tramutato in lupo da Zeus come punizione per avergli servito carne umana, il rapporto tra lupo e uomo è stato duplice e travagliato: in questo animale le civiltà antiche vedevano forza, coraggio, maestosità, ma anche ferocia e spregiudicatezza. Le popolazioni germaniche non erano da meno, ritenendo alcuni uomini capaci di lasciare il proprio corpo fisico per incarnarsi in un lupo e compiere atti sacrileghi; gli stessi Berserkr, grandi guerrieri di cui si parla in molte saghe scandinave, pare ricorressero a tecniche simili per immedesimarsi – almeno mentalmente – in animali feroci e usare la loro forza in battaglia.
Nel Medioevo inoltrato, quando nuove tecniche agricole e la nuova economia di mercato spinsero villaggi e comunità rurali ad una deforestazione a tappeto, per fare spazio ai campi, il rapporto con il lupo mutò ancora. Questo non era più soltanto un animale feroce da temere con superstizioso rispetto, ma un vero e proprio nemico dell’uomo, una piaga inviata dal maligno, da estirpare con ogni mezzo. Così, le leggende che si diffusero in Europa facevano perno su manifestazioni diaboliche, possessioni spiritiche e condotte criminali. Tuttavia pare che, in alcuni casi, uomini comuni siano davvero diventati irrazionali e violenti proprio durante le notti di luna piena: il fenomeno della “Licantropia” assunse perciò un nuovo significato in ambito medico, con riferimento a una vera e propria malattia psichiatrica.
Tornando però al nostro Lupo Mannaro, cosa dovremmo aspettarci nell’improbabile caso di doverne affrontare uno in carne ed ossa, tale e quale a quelli usciti dai più famosi film horror? Come potremmo sconfiggerlo e, soprattutto, quale spada sarebbe meglio usare?
In tutti i film, l’unica debolezza del Licantropo è l’argento: le pallottole fatte con questo metallo uccidono il mostro, a volte per una sorta di potere mistico/magico, altre volte per una mera allergia (è il caso del ciclo di film Underworld). Assumendo che questo sia vero, a qualcuno potrebbe venire la brillante idea di fabbricare una spada interamente in argento! Geniale o… sciocco? In realtà, una spada del genere (oltre ad essere incredibilmente costosa), risulterebbe piuttosto pesante e, soprattutto, inutile. L’argento è infatti un metallo relativamente tenero ed è molto facile romperlo o piegarlo, se lavorato in una forma troppo sottile e allungata come la lama di una spada. Inoltre, proprio per queste sue qualità, una simile arma andrebbe continuamente affilata perché incapace di conservare a lungo la sua lama. Certo, un cacciatore di lupi mannari potrebbe tenere con sé un piccolo stiletto in argento infilato nella manica, come possibilità estrema; usarlo sarebbe comunque una evenienza… letteralmente unica! Capirai meglio perché continuando a leggere.
Il Licantropo varia molto a seconda del film o del racconto in questione, ma è sempre descritto come un mostro molto più forte di un umano, con una grande stazza (facendo una media tra le sue apparizioni, potrebbe aggirarsi sui 2m di altezza), e denti e unghie aguzzi. In diversi casi appare dotato di una capacità rigenerante delle ferite molto rapida; proprio per questo, forse, non può essere ucciso a meno di non venire ferito con argento. In realtà possiamo stare sicuri di almeno altri due punti deboli, comuni a molti immortali: la testa e il cuore. Naturalmente, un Lupo Mannaro è anche estremamente aggressivo – in effetti, è una creatura perennemente in caccia – e dispone di udito e olfatto sviluppatissimi. Sembrerebbe dunque un avversario formidabile, e di certo non va sottovalutato, ma possiamo individuare due fattori a suo svantaggio in un duello di spada: il primo è che la creatura non usa mai armi, ad eccezione dei propri artigli; il secondo è che, per sua natura, non porta mai alcun tipo di protezione.
Dunque, si tratta decisamente di un avversario da combattere a distanza. Una lotta ravvicinata con un Lupo Mannaro non può che risolversi in una morte rapida ma dolorosa tra i suoi artigli o nella sua stretta letale, anche se si riuscisse ad infilzarlo al cuore con un pugnale d’argento. Ma tenere a distanza una bestia alta due metri, con lunghe braccia artigliate, che può spiccare balzi a quattro zampe… non è un’impresa facile. Per fortuna, un altro fattore a nostro vantaggio è che questo mostro di solito usa tattiche di combattimento scontate, in quanto si affida soprattutto alla forza bruta e spesso ha fretta di uccidere per consumare il pasto.
Prima di pensare a una spada, l’ideale per questo scontro sarebbe disporre di armi ad asta molto agili, come una lancia o una “partigiana”, la sua variante più corta dalla testa larga e irta. Ricordiamo però che un affondo, per quanto potente, non farà che rallentare la bestia e renderla furiosa, a meno che non sia portato al cuore con precisione, per questo sarebbe più adatta un’arma capace anche di tagliare molto bene, cioè qualcosa di simile ad un Naginata giapponese: si tratta di una sorta di lancia dalla testa a lama ricurva, agile, con un buon allungo, ottima potenza nel taglio e discreta nell’affondo. L’ideale, insomma, per colpire a distanza un Licantropo e decapitarlo alla prima occasione! Ma non è tanto comodo portarsi sempre in giro una lancia o un Naginata, e in effetti non ne vediamo molte nei film horror.
Seguendo questo ragionamento, anche le spade più grandi, perfette per affrontare una bestia del genere, risulterebbero in realtà poco pratiche da trasportare: parliamo dello Spadone a due mani o del Nodachi giapponese. Ancora meglio sarebbe usare un Nagamaki: molto simile al Nodachi, presenta però un manico piuttosto lungo (all’incirca la stessa lunghezza della lama), che lo rende un’arma molto più maneggevole e veloce, come un ibrido tra Katana e Naginata. Questa è probabilmente la spada perfetta per uno scontro in campo aperto con un Lupo Mannaro; peccato che i casi in cui se ne possa disporre siano abbastanza rari.
Quello che ci serve dunque è una spada robusta, capace di massimizzare il nostro allungo e che sia anche abbastanza agile. Contrariamente a quanto si possa pensare, un’ottima idea per tenere a bada un Lupo Mannaro potrebbe essere il Rapier. Il mostro, infatti, è ancora in parte umano e avverte dolore, inoltre teme per la propria incolumità: portare rapidi affondi a distanza sul suo corpo privo di armatura rimane dunque una buona tattica per tenerlo a bada, farlo scoprire e cercare un affondo diretto al cuore. Tuttavia abbiamo già detto che l’affondo, da solo, è una mossa rischiosa con questo tipo di avversario, che potrebbe sempre ignorare il dolore, trattenere la lama nel suo corpo e avvicinarsi abbastanza da sbranarvi. Bisogna insomma essere ottimi spadaccini se si vuole usare il Rapier contro un nemico del genere, e forse le ferite inferte in questo modo sono insufficienti contro il fattore rigenerante del mostro.
In alternativa, possiamo cambiare completamente approccio e cercare una spada dal buon tagliente, molto robusta e che mantiene un buon allungo: il Großes Messer è stato inventato inizialmente come un grande coltello da caccia, usato per difendere i cacciatori dagli animali selvatici, anche di grossa taglia. Un Lupo Mannaro trasformato è qualcosa di assimilabile ad un orso infuriato e, sebbene entrambi siano avversari pericolosissimi, questa spada a due mani dal filo singolo e dalla lama ampia potrebbe essere la scelta migliore, non dovendosi confrontare con alcuna armatura. Essa permette infatti di portare tagli potenti, usandola in maniera simile ad una Spada a due Mani: l’ideale per decapitare un Licantropo!
Il fatto poi che quest’arma abbia preso piede proprio vicino alla Foresta Nera, ambientazione di molte fiabe e racconti che coinvolgono il Lupo, è una coincidenza non trascurabile: forse il cacciatore che salvò Cappuccetto Rosso, dopotutto, avrebbe potuto brandire proprio un Großes Messer e non un’ascia, come nella fiaba dei fratelli Grimm…
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