Gunblade: la Spada-pistola, una realtà o pura fantasia steampunk?

Le abbiamo viste di frequente in molti anime e videogiochi, come nella saga di Final Fantasy, oppure in qualche grossa fiera, tra le mani di cosplayer in tenuta Steampunk; forse, alcuni avranno pensato che si trattasse di armi troppo pacchiane, al limite del ridicolo… e invece le spade-pistola esistono veramente! E non si tratta soltanto di fantasiosi esperimenti di qualche armaiolo impazzito, ma di un tipo d’arma ben attestato e con una propria utilità, addirittura vitale in alcuni casi.

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In foto, Erick Predieri nella versione steampunk di un cosplay  molto particolare…

 

Ma procediamo con ordine. Già nel XIII secolo, le armi da fuoco avevano cominciato a diffondersi in Europa a partire dai cannoni sui campi di battaglia; le prime pistole vere e proprie sarebbero però nate a metà del Cinquecento, probabilmente in Toscana. L’incredibile efficacia della polvere da sparo rese sempre meno vantaggiosa l’armatura pesante da cavaliere, che nulla poteva contro l’impatto dei cannoni e quindi fu gradualmente sostituita da versioni più leggere. Si potrebbe pensare che anche le spade avrebbero presto subito una sorte analoga, ma così non fu. Le pistole, per quanto potenti, erano infatti ancora piuttosto imprecise e avevano una grandissima pecca: in genere, potevano sparare soltanto un colpo prima di dover essere ricaricate, e questa operazione richiedeva una quantità di tempo anche superiore a quella necessaria per una balestra! Parliamo di una manciata di secondi per un “pistoliere” esperto, ma comunque abbastanza da costargli la vita contro un nemico in carica.

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Pistole di diverse taglie e modelli al Museo della Rocca Sforzesca di Imola – Ph. Samuele Pareschi

 

Come fare dunque ad assicurarsi di non venire infilzati prima ancora di aver acceso lo stoppino con la pietra focaia? Naturalmente, portando sempre al fianco una fedele spada. Certo, in questo modo l’armamentario diventava piuttosto pesante e ingombrante con la spada, la pistola (fatta di legno e diversi metalli), il sacchetto di polvere da sparo, quello di munizioni in piombo… per quasi tutti i soldati non era un grosso problema, ma alcuni ricchi borghesi o aristocratici potevano certamente permettersi di meglio. Inizialmente, la maggior parte delle pistole veniva dotata di un calcio piuttosto pesante, costruito in modo da poter essere ruotato e utilizzato, all’occorrenza, come una vera e propria mazza, sempre efficace in corpo a corpo.  Ben presto, però, audaci armaioli cominciarono a sperimentare una nuova soluzione per l’autodifesa: la spada-pistola!

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Una “daga-pistola” estraibile al Museo Civico Medievale di Bologna – Ph. Samuele Pareschi

 

Per lo più si trattava in realtà di pistole dotate di daghe o coltelli innestati al manico, ma esistevano anche vere e proprie spade capaci di sparare dalla corta canna allineata alla lama. Non è un caso che tutti i modelli rinvenuti siano di fattura pregiata e molto sontuosi, visto che dovevano costare un occhio della testa. In questo modo, però, il soldato, il ricco mercante e il nobile gentiluomo, potevano aggirarsi tranquilli sul campo di battaglia così come nei vicoli notturni o a bordo delle loro navi, con un colpo in canna sempre pronto e una lama a portata di mano, tutto nella stessa, fedele arma , senza temere per la propria incolumità.

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“Scimitarra-pistola” al Museo Civico Medievale di Bologna – Ph. Samuele Pareschi

 

Descritta in questo modo, la spada-pistola sembra essere un’arma fenomenale, addirittura qualcosa che si avvicina molto alla nostra spada perfetta. Se così fosse, avremmo però molte più attestazioni di questa tipologia di spada; invece si tratta di oggetti relativamente rari, se comparati alla semplice spada che, pur evolvendosi, non scomparve mai del tutto fino all’epoca contemporanea. Possiamo solo fare supposizioni sul motivo per cui la gunblade non ebbe troppa fortuna. Abbiamo detto che si trattava di marchingegni costosi, quindi naturalmente limitati alle elites che potevano permetterseli, e questo è senz’altro un primo motivo per cui non si diffusero più di tanto. Ma lo stesso valeva per le armi da fuoco in generale, eppure queste erano così efficaci che ben presto chiunque (o quasi), volle avere la sua pistola personale.

Se guardiamo ad alcuni modelli di spada-pistola, possiamo notare delle

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Due varianti di coltello-pistola e una pistola a quattro colpi al Museo delle Armi Antiche di San Marino – Ph. Samuele Pareschi

problematiche generali. Innanzitutto, sebbene esse costituissero due armi in una, restavano pur sempre oggetti piuttosto pesanti da portare alla cintola rispetto a un semplice coltello o a una spada leggera, la quale proprio negli stessi secoli andava incontro a evoluzioni mirabolanti. In secondo luogo, il peso della lama andava spesso a sbilanciare, anche se di poco, la pistola nel momento dello sparo, rendendo la mira molto meno precisa; se pensiamo che già le pistole normali non brillavano per accuratezza, questo rende la nostra arma subottimale rispetto alle altre. C’era poi il problema della vicinanza della lama alla bocca da fuoco: se lo era troppo, nel migliore dei casi, questa poteva deviare il proiettile; nel peggiore, avrebbe addirittura incrinato o rotto la lama.

Non da ultimo, una volta sparato il colpo, la spada o la daga che restava nelle mani del guerriero era anch’essa non ottimale: pesante, poco aerodinamica, sbilanciata. Insomma, una spada piuttosto scarsa alla quale affidare la propria vita.

Naturalmente, esistono modelli sempre più efficienti di spada-pistola, nei quali questi difetti vengono minimizzati; tuttavia, a quanto pare, la maggior parte delle persone ritenevano più facile e meno costoso utilizzare alternativamente pistole leggere o daghe per l’autodifesa, e intanto si andavano evolvendo modi sempre più fantasiosi di nascondere piccole bocche da fuoco nei posti più impensati

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Un allusivo cinturone con “pistola” incorporata al Museo della Rocca Sforzesca di Imola sembra uscito direttamente da un film di Tarantino – Ph. Samuele Pareschi

 

Per i soldati, invece, si venne a creare una soluzione semplice ma geniale: la baionetta! Un sistema di aggancio che permetteva, dopo aver sparato il primo colpo, di utilizzare un fucile o una pistola alla stregua di una lancia o di un pugnale contro il nemico che si avvicinava in carica. La possibilità di rimuovere la lama rendeva l’arma da fuoco molto più precisa nel momento in cui ce ne fosse stato bisogno per attacchi a distanza, mentre il coltello separato dal fucile costituiva anche un attrezzo utile nella vita di tutti i giorni, soprattutto in trincea. Non a caso, le baionette furono largamente utilizzate sui campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale e in quasi tutti i conflitti successivi, sopravvivendo ancora oggi nei fucili d’assalto moderni.

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Due pistole con baionetta al Museo delle Armi Antiche di San Marino – Ph. Samuele Pareschi

 

Alla luce di queste considerazioni, è chiaro come la spada-pistola sia ben lontana dal rappresentare la perfezione; tuttavia, si tratta senz’altro di un metodo di autodifesa molto efficace e soprattutto accattivante, per chi volesse distinguersi dalla massa con una spada decisamente fuori dal comune!

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6 pensieri riguardo “Gunblade: la Spada-pistola, una realtà o pura fantasia steampunk?

  1. Da fan di FFVIII non posso che dire: articolo grandioso! E blog interessantissimo, complimenti!

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  2. Non la conoscevo, ho sempre pensato che fosse una versione steampunk del kerambit da guerra! (Non quello agricolo a cui siamo abituati)

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    1. Ciao Haiku! Anch’io fino a qualche tempo fa non credevo esistessero davvero, invece se ne trovano molti esemplari nei musei!

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  3. Bello, davvero! Ti consiglio di cercare in rete un gruppo di schermitori medievali chiamato “I poeti della spada”, sono di Urbino. Complimenti per il blog!

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    1. Grazie dei complimenti e del consiglio! Vado subito a cercarli!

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