Diciamoci la verità: viviamo in un’epoca pericolosa e tormentata della storia umana. Guerre, catastrofi e sconvolgimenti climatici sono ormai all’ordine del giorno e la rinnovata lotta tra superpotenze non aiuta certo a stare allegri. Se alla possibilità concreta di un olocausto nucleare aggiungiamo l’incontrastato mutamento climatico, così come la casualità dell’impatto con un meteorite, o l’eruzione di un super vulcano, c’è poco da stare tranquilli. Che dire poi del pericolo di un’epidemia zombie, o delle intelligenze artificiali sempre più sviluppate che da un momento all’altro potrebbero rivoltarsi e creare un mondo alla Terminator?
Naturalmente stiamo scherzando, ma fingi per un attimo di svegliarti un mattino e ritrovare il mondo invaso da zombie, oppure sentendo le sirene che annunciano un attacco nucleare imminente. Ovviamente ti rifugerai nel più vicino bunker sotterraneo (ogni buon nerd ne ha uno a portata di… bici), ad aspettare che passi l’emergenza. Ma una volta uscito, quando ti ritroverai a dover sopravvivere in un mondo distrutto, privo di civiltà e magari invaso da zombie, si porrà senz’altro una domanda fatidica: quale spada scegliere dall’armeria del bunker per accompagnarti alla ricerca di altri superstiti?
Cominciamo subito col mettere in chiaro una cosa: una spada non è il primo strumento che sceglierei in questa situazione. Se esaminiamo le priorità, infatti, ai primi posti ci sono il problema di trovare un riparo, risorse (cibo, acqua, medicine), ed eventualmente accendere un fuoco: soltanto dopo viene l’autodifesa, per la quale, in realtà, basterebbe anche una mazza di legno: è improbabile, infatti, trovarsi davanti a spadaccini veri e propri all’interno di un mondo alla Mad Max, mentre per difendersi dalle armi da fuoco, una spada risulterebbe comunque inutile.
Lo strumento migliore, ad esempio, per sfondare porte e finestre delle case abbandonate in cerca di risorse o di un nascondiglio, e che al tempo stesso si presta bene sia a fare legna per il fuoco che a scoraggiare gli aggressori, è senz’altro una buona Ascia. Leggera per non intralciare la fuga, estremamente versatile, le sue funzionalità spaziano dal piantare un chiodo per asserragliarsi in casa, allo spaccare in due la testa di uno zombie. Inoltre questo strumento richiede molta meno cura di una spada, la quale invece va affilata costantemente: una spada che non taglia è inutile, mentre un’ascia senza filo potrebbe ancora fare (e disfare) tante cose.

Ma fingiamo per un attimo che nella nostra fornitissima armeria ci siano soltanto spade. Su quale tipologia ricadrà la nostra scelta?
Viste le priorità di cui abbiamo parlato, la spada in questione dovrà essere senz’altro poco ingombrante, in caso di fuga improvvisa. Mettiamo quindi subito da parte armi pesanti come la Zweihander, la Spada a due mani, la Schiavona e il Rapier. Ci serve però un’arma solida, eccellente nel taglio ma durevole. Inoltre, come abbiamo detto, deve richiedere il minor livello possibile di manutenzione, dato che non avremo molto tempo per fermarci ad affilarla. Così le spade a doppio filo, come la Spada D’Arme o il Gladio, non fanno al caso nostro (se proprio ci tieni all’estetica e non vuoi rinunciare alla doppia lama, una Spada Vichinga dovrebbe risultare più robusta, o meglio ancora una Lanzichenetta).
Passando alle spade a filo singolo, ce n’è una che di sicuro avrai in mente da quando hai iniziato a leggere questo articolo… la Katana! Giusto? La spada giapponese è protagonista assoluta nei film d’azione e nella pop culture degli ultimi cinquant’anni, e in effetti l’immagine di un guerriero post apocalittico armato di Katana è alquanto evocativa. Tuttavia c’è da dire che l’efficacia di quest’arma è stata molto amplificata da anni di manga giapponesi e dalla tecnica perfetta dei Samurai, che ne enfatizzavano le qualità grazie alla loro bravura. La realtà è che la Katana, pur essendo una buona spada, era spesso composta di un acciaio mediocre rispetto agli standard occidentali, ad un basso tenore di carbonio lungo il “forte” della lama: ciò rende molto facile che questa si deformi in modo permanente se sottoposta a grande stress (come, ad esempio, cercare di tagliare del legno duro). Per questo motivo, in uno scenario post apocalittico, affidarsi ad una Katana sarebbe alquanto rischioso, a meno che questa non sia fatta a regola d’arte secondo criteri moderni.
Una migliore alternativa può essere la Sciabola occidentale: formidabile tagliente, consente anche una buona protezione per la mano, giusto nel caso in cui dovessimo difenderci dagli zombie senza essere morsi. Anche quest’arma, però, rientra in quel gruppo di spade troppo ingombranti per una fuga efficace. Perché non provare, allora, ad accorciarla? Storicamente è stato fatto: il Cutlass è una sorta di sciabola più corta del normale, ma molto più robusta, creata appositamente per i marinai che la usavano sia per tagliare le cime, sia per difendersi dagli abbordaggi dei pirati negli spazi ristretti dei ponti delle navi. Inutile dire che gli stessi pirati lo trovavano alquanto utile a loro volta. È anche dotato di una guardia molto ampia, che lo rende efficace in combattimento, ma lo appesantisce. Se non pensi di dover affrontare molti assalti di spadaccini, quindi, potresti voler optare per qualcosa di più contenuto da trasportare in giro mentre scappi dai mostri o dai predoni.
Gli esperti di sopravvivenza estrema sanno che lo strumento più importante da avere sempre con se è un buon coltello, che in tedesco si traduce con… Messer! La parola è usata anche per designare un certo tipo di spada molto simile al Falcione, ma con due importanti differenze. La prima è che il codolo della lama (la parte metallica sulla quale va costruito il manico), invece di restringersi resta largo e a piena vista, proprio come nei coltelli usati per la sopravvivenza estrema: questo conferisce alla spada una maggiore solidità. La seconda caratteristica che lo differenzia dal Falcione, è la presenza di un terzo baffo oltre ai due classici della guardia a croce, detto “chiodo”, che dà una protezione maggiore alla mano nei colpi di taglio, pur senza appesantire troppo l’arma. Il Messer è una spada corta, robusta, costruita apposta per tranciare in due gli avversari sprovvisti di armatura, ma può cavarsela bene anche per fare legna: a mio parere, raggruppa tutte le migliori qualità che ricerchiamo in una spada per la sopravvivenza post-apocalittica.
In definitiva, che preferiate il Messer, il Cutlass o la Katana, se pensate che l’apocalisse sia imminente e volete sopravvivere con un certo stile, correte a procurarvi una di queste tre spade e… buona fortuna!