Tra gli avversari più formidabili che si possano incontrare, su un campo di battaglia come in qualsiasi altro frangente, troviamo senz’altro il cavaliere medievale: questo tipo di combattente, a prescindere dall’epoca considerata o dall’equipaggiamento usato, di norma era preparato alla guerra fin dalla tenera età.

Ma cosa intendiamo esattamente parlando di “cavaliere”? In un contesto medievale, questo nome fa riferimento a una classe sociale ben precisa: i cosiddetti “milites”, guerrieri di professione che, a partire dall’alto medioevo, acquisiscono sempre più prestigio nella società grazie all’uso delle armi, fino a ricoprire prestigiose cariche politiche.
Questi importanti guerrieri, che erano caratterizzati soprattutto dal fatto di combattere in sella a un destriero, percorrono circa mille anni di epoca medievale; è perciò evidente che il loro equipaggiamento ha subito grandi evoluzioni nel corso dei secoli. Dovremo quindi scegliere un tipo specifico di cavaliere, con il quale intraprendere il nostro scontro immaginario e poter così individuare la spada perfetta per lo scopo.
Le armi usate dai cavalieri si evolvono, nel tempo, soprattutto in funzione della comparsa di un nuovo tipo di armatura: la cosiddetta “full plate“, o armatura pesante. Si tratta di un’armatura veramente eccezionale: non solo è costruita in modo da coprire interamente il corpo, lasciando in vista soltanto pochi spiragli insignificanti, ma è anche composta da un buon acciaio temprato che ha dato prova, in molte ricostruzioni, di poter resistere a qualsiasi genere di lama; persino le lance più robuste faticano a penetrare anche solo di pochi millimetri una buona corazza. Il miglior termine di confronto, perciò, è senz’altro un cavaliere del periodo compreso fra il Trecento e il Quattrocento, ben protetto da questa formidabile corazza: dobbiamo immaginare una sorta di Iron Man medievale.
Qualcuno potrà dire che non importa quanto ben protetto sia il nemico, se siamo abbastanza bravi da trovare e colpire i suoi punti deboli. Ma quanto è facile fare questo? Fate un esperimento: provate a colpire una mosca a mezz’aria con una matita. Difficile? Ora immaginate che, mentre lo fate, ci sia un guerriero armato di Spada a due mani che difende la mosca e cerca di colpirvi. All’improvviso non sembra più tanto facile sconfiggere un cavaliere. Oh, certo, lui ha l’impiccio dell’armatura, mentre noi siamo molto più agili… sbagliato! Sebbene l’armatura completa sia effettivamente pesante, è stato ben dimostrato che si può tranquillamente correre e saltare indossandola (guardate questo video di “Le Figaro” se non ci credete).
Immaginate cosa può fare un cavaliere addestrato fin da ragazzino a combattere per ore con queste armature addosso! Non dimentichiamo, poi, che spesso i cavalieri indossavano un secondo strato di armatura, composto da una cotta di maglia o, quanto meno, da un buon giaco di maglia imbottito.
L’unica cosa che può danneggiare un guerriero ben protetto dall’armatura completa è un forte colpo contundente alla testa, o magari su una giuntura. Questo è il motivo per cui, con il comparire di armature sempre più estese, nascono anche armi come l’Azza, il Martello da guerra o la Mazza d’Arme, che sono tutte incentrate sul danno contundente. Di norma venivano usate proprio dai cavalieri contro altri nemici in armatura pesante, perché l’unico avversario sul campo di battaglia che poteva impensierire un cavaliere era… un altro cavaliere! D’altro canto, sappiamo per certo che molti di loro continuavano ad usare Spade a due mani: il motivo era l’efficacia di tale arma contro avversari meno corazzati, che rappresentavano la maggioranza sul campo di battaglia, mentre i cavalieri in armatura completa potevano permettersi di usare un’arma secondaria a due mani proprio perché, in fondo, non avevano necessità di uno scudo.
Ma allora, cosa facevano questi guerrieri in armatura pesante con la loro spada, quanto incontravano un avversario altrettanto ben corazzato?

In realtà avevano diverse opzioni: la prima era afferrare la propria spada come se fosse una lancia e cercare, anche per mezzo di tecniche di lotta e prese, di pugnalare l’avversario con precisione in qualche interstizio dell’armatura. Queste tecniche particolari sono dette “a mezza spada”. La seconda, praticata anche da guerrieri meno corazzati, era quella di trasformare la spada in una mazza da guerra, semplicemente girandola e afferrandola per la lama. Può sembrare un azzardo, ma in realtà è perfettamente possibile farlo persino a mani nude senza ferirsi: figurarsi con dei guanti d’arme in acciaio. E questo parrebbe essere anche il motivo per cui molte spade dell’epoca avevano pomoli pieni, piuttosto grossi e talvolta dalla forma bizzarra, che ricordavano – non a caso – delle piccole mazze da guerra.

Alla luce di queste considerazioni, trovare la spada perfetta per affrontare un cavaliere non è facile, ma possiamo già escludere la maggior parte delle lame ottimizzate per le tecniche di taglio: addio a Sciabola, Katana, Falcione e affini. Anche la Spada Vichinga non fa al caso nostro, dato che ci serve senz’altro una spada dalla punta abbastanza fine da insinuarsi nelle fessure della corazza. La prima che salta alla mente è il Rapier; tuttavia la caratteristica flessibilità della sua lama non consente una grande forza di penetrazione, che invece è richiesta per oltrepassare la cotta di maglia al di sotto dell’armatura.
Che dire, allora, di una classica Spada d’Arme? In effetti è una buona scelta, soprattutto se guardiamo a quelle tipologie più tarde, dalla punta estremamente accentuata, che sono nate proprio per far fronte a queste evenienze. Siamo più vicini alla spada perfetta per affrontare un cavaliere, ma si può ancora fare di meglio: la Spada d’Arme è troppo corta per essere usata efficacemente nelle tecniche “a mezza spada” di cui abbiamo parlato, e anche se trasformata in una mazza, non offre una grande presa.
La soluzione è sotto ai nostri occhi: una Spada a due mani! E non una qualsiasi. Esiste un modello, che nella classificazione di Oakeshott viene enumerato come XVIII-b, il quale ha tutte le caratteristiche che ci servono: lama lunga e sottile, punta molto accentuata e pomolo adatto a sfondare gli elmi nemici.

Va comunque osservato che la tecnica migliore, se non disponiamo di un’armatura efficace come quella del nostro avversario, è sempre un forte colpo alla testa, seguito da una rapida fuga. Insomma, se dobbiamo scegliere una spada adatta a fronteggiare un cavaliere in armatura completa, l’unica risposta sensata è: qualunque spada che, usata al contrario, possa trasformarsi in una buona mazza!
Samuele Pareschi
3 pensieri riguardo “Affrontare un Cavaliere – La spada perfetta”