La spada della follia – Dentro al mondo di Lovecraft

Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire” – H. P. Lovecraft

Immagina una città, una oscura città dai tetti spioventi sempre invasa da un’aria malsana, che sembra avvolgere come nebbia le strade e i vicoli bui frequentati da cupi personaggi. Questa città si chiama Arkham ed è il teatro di antiche leggende locali, che parlano di innominabili rituali legati in qualche modo ai roghi di streghe qui avvenuti dal 1600. Ancora oggi gli avventori dei locali cittadini citano spesso strane sparizioni, luoghi dai quali è meglio tenersi alla larga ed esperimenti misteriosi quanto scellerati che avverrebbero nel dedalo di cunicoli al di sotto della Miskatonik University, il centro culturale di Arkham.

la spada perfetta lovecraft

Ora immagina di vivere in questa città, con un lavoro che ti porta a indagare sui misteri più oscuri e pericolosi del luogo. La tua solita dotazione è composta da un trench impermeabile, un pacchetto di sigarette senza filtro, fiammiferi e una Glock con pochi colpi, sempre nella fondina. Ma ultimamente hai visto troppi orrori per non sapere che la tua vita è in pericolo: sarà forse un ago avvelenato nella folla a segnare la tua fine, oppure ben peggiori, innominabili mostruosità uscite da un buio anfratto. La finestra del tuo studio è un richiamo potente quando ti sembra di udire qualcosa che gratta alla tua porta. Ma resisti al tuo primo istinto e decidi che, qualunque cosa sia, non ti troverà inerme e tremante: dopo aver estratto la pistola, le tue mani corrono senza indugio alla spada che tieni nella stanza come ultima risorsa.

 

la spada perfetta lovecraft cthulhuChi conosce il maestro della letteratura horror soprannaturale non può non aver colto l’allusione al mondo di Howard Phillips Lovecraft! Il solitario di Providence, creatore del mitico “Ciclo di Cthulhu”, ambientava i suoi racconti in cittadine americane molto verosimili ma non reali, nelle quali si aggiravano creature mostruose, spesso sotto mentite spoglie. A questo ciclo fa capo una intera cosmologia basata sui Grandi Antichi, una razza aliena mostruosa giunta nel nostro mondo eoni prima dell’Homo Sapiens e che ancora oggi, dal lontano spazio esterno alle profondità oceaniche, trama per tornare al potere. Il più famoso di questi Grandi Antichi è Cthulhu, che dalla perduta città di R’lyeh comunica in sogno con gli adepti del suo culto, ma molti altri esseri ancora più potenti attendono solo il giusto allineamento degli astri per rovesciare ondate di orrore cosmico sul nostro mondo.

Non fraintendete però: oggi non pretendiamo certo di trovare la spada perfetta per sconfiggere Cthulhu. Anche solo pensare una cosa del genere sarebbe ridicolo, non soltanto perché stiamo parlando di un ibrido drago-polpo umanoide alto come un grattacielo, ma soprattutto perché la sola visione di un Grande Antico provoca la follia anche nelle menti più lucide. L’unica opzione davanti a uno di questi esseri è scappare il più in fretta possibile senza guardarsi indietro, e sperare che niente altro vi segua.

la spada perfetta lovecraft innsmouthGià, perché oltre ai Grandi Antichi esistono una miriade di altre creature non umane nel mondo di Lovecraft e nessuna ha buone intenzioni. Proprio qui entra in gioco la nostra spada. I protagonisti dei racconti lovecraftiani sono di norma troppo sconvolti per potersi difendere, ma talvolta qualcuno riesce ad opporsi usando una pistola. Le pallottole però sono contate e non sempre bastano contro i mostri alieni; ecco perché portarsi anche una spada sarebbe senz’altro una buona scelta, per il folle che volesse avventurarsi in questo mondo. Ma quale sarebbe la spada perfetta per sopravvivere in un racconto di Lovecraft?

Per scegliere tra le tante armi a nostra disposizione, come al solito dobbiamo prima valutare una serie di fattori: l’ambiente nel quale la spada verrà usata è uno di questi, così come il tipo di avversari che si dovranno affrontare. Nei suoi racconti e romanzi il Solitario di Providence copre una vasta serie di ambientazioni, da quella cittadina alle colline boscose, dai deserti ventosi alle mefitiche paludi, zone costiere o anche il mare aperto, a bordo di navi e sottomarini. Il romanzo “Alle montagne della follia” si svolge addirittura in Antartide, spaziando dai ghiacci desolati alle grotte. Non c’è una vera uniformità negli ambienti lovecraftiani, ma di certo dovremo spesso visitare spazi angusti nei quali è difficile portare e usare una spada di grandi dimensioni, come può essere un lungo Rapier o una Spada a Due mani. Inoltre, proprio perché trascorrerà la maggior parte del tempo alla cintola, la nostra spada non potrà essere troppo ingombrante.

la spada perfetta lovecraft montagne della follia

Insomma, uno Zweihander o un pesante Nodachi sono decisamente fuori discussione, anche se, data la natura aberrante delle creature che potremmo trovarci di fronte, è comprensibile desiderare un’arma grande e pesante con la quale tenerle il più possibile lontane. Cerchiamo però di restare freddi nella nostra analisi, se non vogliamo che la follia ci colga ancor prima di iniziare il combattimento.

Vediamo innanzitutto di analizzare i nostri avversari. Non è un compito facile, dal momento che il mistero è l’elemento centrale dei racconti di Lovecraft: non si è mai del tutto sicuri del nemico che si sta affrontando, talvolta fino alla fine della storia, quando ormai è troppo tardi. Come abbiamo detto, i Grandi Antichi e le creature di taglia simile sono un caso a parte, contro cui né spada né pistola possono aiutarci. Ma la maggior parte dei possibili antagonisti nei dintorni di Arkham sono di taglia umanoide o poco superiore e anzi, molto spesso ci troveremo proprio ad affrontare degli esseri umani: cultisti degenerati che cercano di evocare il loro signore Yog-Sothoth con formule del Necronomicon, scienziati pazzi con le loro macchine infernali oppure semplici squilibrati. Altre creature umanoidi che potremmo incontrare sono i Ghoul, che si dedicano alla saprofagia nei cunicoli sotterranei delle città, oppure i “Deep Ones”, gli abitatori del profondo: esseri anfibi dall’aspetto di uomini con testa di pesce, viscidi e ricoperti di squame, che da millenni adorano Padre Dagon nelle profondità oceaniche.innsmouth

Tutti questi avversari non sono molto diversi dal semplice essere umano (se non per la ripugnanza), e generalmente non portano armature e non usano armi. È quindi relativamente facile sconfiggerli con una spada qualsiasi, a prescindere dalla tipologia; forse l’unica accortezza è quella di preferire spade capaci di portare buoni colpi di taglio, che hanno senz’altro un potenziale maggiore nel fermare l’attacco avversario rispetto agli affondi, come spiegato in altri articoli. Anche così la scelta resta molto ampia: Spada Vichinga e Katana possiedono tale caratteristica, ma anche una Spada d’Arme ha lo stesso potenziale in questo senso. Insomma, gli avversari umanoidi in definitiva non rappresentano un grosso problema, qualunque arma scegliamo.

Esistono però una serie di altre creature, nell’universo di Lovecraft, che di umano hanno ben poco. Tra le più diffuse la razza aliena dei Mi-Go, una sorta di grandi insettoidi alati, con un carapace e una serie di arti che si dipanano dal corpo disgustoso, terminanti in chele di varie misure. Si tratta di esseri dall’intelligenza superiore a quella umana, che organizzano da tempo un’invasione planetaria: nemici scaltri e pericolosi. Un’altra razza è quella degli Antichi (“Elder Things”), anch’essi giunti dallo spazio in eoni sconosciuti all’uomo e ostili a esso. Sono creature molto strane, descritte come grosse botti ovali più alte di due metri e con appendici a forma di stella a entrambe le estremità. Hanno anche ali retrattili e cinque tentacoli che escono dal corpo, ramificandosi in una serie di tentacoli prensili minori. Anche in questo caso si tratta di mostri spietati e intelligentissimi, con una dieta carnivora.

Migo

Proprio gli Antichi diedero vita a un’altra specie tra le più terrificanti: lo Shoggoth, una massa amorfa di occhi, fauci e tentacoli, piuttosto grande (intorno ai cinque metri di diametro), capace di allungare i propri arti come un protozoo, ma per fortuna quasi priva di intelligenza. Non che questo faccia troppa differenza, quando ci si trova ad affrontare una simile mostruosità! Se poi vi trovaste ad aggirarvi di notte in un bosco intricato, dovreste porre molta attenzione al modo di muoversi degli alberi, in particolare in assenza di vento: potrebbe infatti trattarsi del camuffamento di un “Cucciolo Oscuro”. Non fatevi ingannare dal nome, però: queste entità non hanno nulla di carino e puccioso; il termine è dovuto al fatto di essere la progenie di Shub-Niggurath, uno dei pochi Grandi Antichi di sesso femminile, adorata fin dall’antichità nel folto dei boschi e conosciuta come “il nero capro dai mille cuccioli”. Queste tenere bestiole potrebbero essere scambiate per alberi nel buio, dal momento che dal loro tronco centrale si dipana verso l’alto un groviglio di tentacoli, mentre poggiano su quattro zampe tozze, dotate di zoccoli, vagamente simili a radici contorte. Sono ovviamente carnivori e prediligono le vittime di sacrifici al loro genitore.

Shoggoth_by_pahko

Oltre alla generale ripugnanza e al terrore che ispirano, non è facile trovare elementi in comune a tutti i mostri della mitologia di Lovecraft, ma se li osserviamo meglio notiamo che c’è almeno un fattore ricorrente: i tentacoli! Tra tutti i tipi di arti che potremmo incontrare in questo mondo spaventoso, i più comuni sono senz’altro quelli che afferrano o si avvinghiano in qualche modo allo sventurato bersaglio, cioè soprattutto i tentacoli, ma anche le chele dei Mi-Go o le semplici mani umanoidi, che sono generalmente usate per immobilizzare la preda prima di finirla – una tattica usata anche dai Magri Notturni, sorta di demoni alati che popolavano gli incubi del piccolo Howard, trascinandolo ogni notte fuori dal suo letto. La nostra spada dovrà quindi essere abbastanza corta e tagliente da consentirci di rimuovere tentacoli e altre appendici che ci abbiano colto alla sprovvista e avvinghiati saldamente.

la spada perfetta lovecraft calamaro gigante

Una lama incurvata è la prima a cui venga da pensare, dal momento che effettuare tagli da sfregamento (nei quali non si sfrutta la forza d’impatto), è molto più conveniente con questo genere di armi. La Katana che si suggeriva prima sarebbe dunque una buona scelta, ma ancor meglio sarebbe qualcosa di dimensioni più contenute, come una Wakizashi; la Sciabola invece, in questo caso, risulterebbe troppo lunga e la sua lama probabilmente troppo sottile, come è anche il caso dello Shamshir persiano. Un Cutlass sarebbe una scelta migliore, grazie alle dimensioni più ridotte e alla robustezza, anche se di norma si tratta di armi con una guardia piuttosto ingombrante e non è detto che ciò sia utile ai nostri fini. La guardia potrebbe in effetti diventare solo un impiccio, dal momento che i nostri avversari non avranno mai armi, mentre cercheranno ogni appiglio a cui aggrapparsi per strapparci di mano la spada.

Ma proviamo a ragionare fuori dagli schemi. Se pensiamo alla cosa più simile ai tentacoli che capiti di tagliare nella vita reale, vengono in mente i rami di piante rampicanti o le liane degli alberi. Non tutti sono giardinieri o contadini, ma costoro probabilmente vi diranno che il metodo migliore per rimuovere arbusti aggrovigliati dal tronco di un albero è… la roncola! Questo attrezzo agricolo, di varie forme e dimensioni, ricorda in sostanza una piccola falce ed è stato usato fin dall’antichità, dando origine anche ad armi come il Roncone inastato. Certo, un’arma ad asta non è l’ideale negli ambienti descritti sopra, mentre una semplice roncola – per quanto sia già un’arma decente – non è ottimizzata per il combattimento. Esistono però diverse spade che riprendono questa forma nella lama, cioè spade incurvate o ricurve, affilate sul lato concavo invece che su quello convesso, come la più classica Sciabola.

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Di una di queste spade abbiamo già parlato: è lo Yataghan orientale, la cui lama ricurva ha proprio le caratteristiche di una roncola nella parte iniziale, per poi tornare ad incurvarsi verso la punta, risultando quindi adatta anche a portare buoni affondi. Si tratta certamente di un’ottima scelta, se dobbiamo vedercela con mostri pieni di tentacoli, anche se creature dalla pelle più coriacea o dotate di un esoscheletro potrebbero costituire un problema per la lama, tutto sommato leggera, dello Yataghan. Se cerchiamo una spada di forma simile, ma dotata anche di una potenza brutale, ce n’è una che è doppiamente adatta allo scopo: la Kora nepalese. Usata soprattutto a scopo rituale nel corso di sacrifici sanguinosi, questa spada dalla curvatura concava molto accentuata è rinomata per la sua potenza nel taglio, tanto che si dice potesse tranciare in due la vittima in un sol colpo; questo sarebbe stato un elemento importante, dato che in caso di fallimento del taglio il rituale sarebbe stato nullo o anche foriero di sventura. È vero che si tratta di una spada dalla punta ampia e squadrata, ma lo stesso fattore consente anche di portare colpi più possenti, per lo stesso meccanismo fisico delle scuri da guerra: anche il carapace dei Mi-Go non dovrebbe essere un problema per una spada del genere.

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Abdul Alhazred, l’arabo pazzo che si dice abbia scritto il terribile Necronomicon, con ogni probabilità avrebbe prediletto uno Yataghan, più vicino alla sua cultura, per cercare di proteggersi (invano), dalle mostruosità che lo perseguitavano. Anche la spada Kora richiama però quelle montagne del Tibet tra le quali potrebbe trovarsi il misterioso altopiano di Leng, un luogo deserto dove risiederebbero antichi saggi immortali oppure inimmaginabili entità. Non soltanto l’aspetto funzionale è adeguato, quindi, ma anche la provenienza delle nostre due spade perfette sembra del tutto verosimile, per un’arma che dovremo portare con noi alla scoperta di misteri antichissimi e perdute civiltà! Non ci colga però la folle sensazione di trovarci al sicuro, benché protetti da armi formidabili: ricordiamoci sempre che… “Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire”.

Cthulhu fhtagn!

la spada perfetta howard phillips lovecraft

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5 pensieri riguardo “La spada della follia – Dentro al mondo di Lovecraft

  1. Meglio di tutti: la bomba a mano o forse una bomba a idrogeno!
    Dov’è il buon vecchio Carnby (con la sua 38 speciale o il fucile di Jeremy Hartwood) quando serve?

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    1. Allora un bel lanciafiamme 😂 Alien docet!

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  2. Bel articolo ma la spada da lato della scuola bolognese…senza la due mani vado su quella

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