“La Spada Incantata” di Marion Zimmer Bradley – Recensione

I mercatini dell’usato nascondono sempre tante sorprese per i bibliofili più accaniti, in particolare per noi, bramosi lettori di Fantasy e amanti di spade. Alzi la mano chi, passando lo sguardo sul banco, non si è mai soffermato su una di quelle belle copertine piene di colori, con disegni classici che riportano subito all’idea di un mondo incantato, pieno di magia, draghi e cavalieri senza paura.

Proprio in una di queste occasioni, mentre osservavo (leggi: “passavo in rassegna compulsivamente”) i titoli su uno scaffale polveroso, sono stato calamitato su un nome, un titolo e una copertina colorata che mi hanno subito fatto estrarre il libro giusto: “La Spada Incantata” di Marion Zimmer Bradley, nella versione di Editrice Nord del 1987, stampato per la famosa Fantacollana Nord.

Marion Zimmer Bradley è una delle più note scrittrici di Fantasy del XX secolo, portata alla celebrità in particolare dal suo arcinoto romanzo “Le Nebbie di Avalon”, da cui è stato tratto anche un bel film. Il romanzo, parte del più lungo Ciclo di Avalon, riprendeva la grande leggenda di Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda, in una chiave ancora più magica e trasposto nell’originale punto di vista di Morgana.

La grande popolarità del Ciclo di Avalon in Italia ha leggermente oscurato un’altra serie della scrittrice, ben più corposa e che si è ampliata negli anni fino a tempi recenti: il Ciclo di Darkover. A metà tra il Fantasy propriamente detto e la Fantascienza, la storia di Darkover si svolge su un lontano pianeta omonimo, colonizzato un tempo dall’Impero Terrestre, ma poi dimenticato, sul quale la civiltà umana ha potuto evolversi in autonomia, fino a giungere stabilmente in quella che per noi risulta a tutti gli effetti una società di stampo medievale.

L’elemento magico, emblematico del genere Fantasy, pervade tutta la società Darkoviana: l’incrocio con una razza autoctona del pianeta, i Chieri (chiamati anche “elfi” dagli umani di Darkover) ha trasferito in alcuni di questi ultimi i loro poteri di origine psichica, che perciò vengono visti come vere e proprie abilità magiche. Il Laran, ovvero il potere psionico particolare tramandato geneticamente da ogni singola casata famigliare, è presente in ciascuno in quantità diverse, e si manifesta in molti modi. Può trattarsi ad esempio di semplice telepatia, oppure di preveggenza, della capacità di imporre il proprio volere ad altri, o ancora di comandare il tempo atmosferico.

In questa cornice ricca di spunti narrativi, “La Spada Incantata” (in originale: The spell sword) è ambientata nell’epoca in cui i terrestri riscoprono il pianeta di Darkover, e iniziano, non senza qualche difficoltà, i loro primi rapporti con gli abitanti di questo mondo al limite tra scienza e magia. È così che Andrew Carr, vittima di un incidente che lo lascia naufrago sulle montagne innevate del pianeta inospitale, si ritrova a sperimentare un contatto psichico con una misteriosa ragazza prigioniera, che implora il suo aiuto.

Non sarà facile per un terrestre comprendere l’esistenza della magia, anche davanti alle sue stesse visioni, ma Andrew non potrà che ammettere la sua attrazione per la dolce Callista Alton, quando si ritroverà a dover aiutare la sua sorella gemella e l’amante di lei, il nobile Damon Ridenow, a salvare la ragazza dalle grinfie dei selvaggi uomini-felini.

Se credete che la trama così descritta sia semplice, forse non avete mai letto un libro della Bradley. I viaggi onirici in un mondo parallelo, il modo in cui viene descritto il fragile contatto psichico tra i Sapienti delle Torri, e la fitta trama di discendenze famigliari, sono solo alcune delle diramazioni in cui il lettore si trova implicato, mentre si addentra sempre di più all’interno del mondo creato dalla scrittrice. Molte delle opere ambientate su Darkover, così come lo stesso Ciclo di Avalon, hanno ricevuto spesso critiche dai lettori più impazienti, vista l’importanza data sempre all’introspezione dei personaggi e a tematiche poco “action”, come il ruolo della donna all’interno della società e il dissidio interiore di eroi maschili spesso fragili, ma costretti loro malgrado a mantenere una facciata da duri.

Questi lettori non saranno però delusi da “La Spada Incantata”, visto che azione e avventura non mancano, fin dalle prime pagine del romanzo, quando Andrew arranca per salvarsi la vita in una tempesta di neve e intanto il gruppo di cavalieri di Damon è vittima di un’imboscata degli uomini-felini. Avanzando nella lettura ci si immerge sempre più nella dimensione psichica e introspettiva di un romanzo Fantasy che racchiude le caratteristiche di un thriller avventuroso, carico di pathos e immaginazione.

Ok, direte voi, ma dov’è la spada del titolo? Anch’io mi sono fatto questa domanda quando, arrivato a buon punto della narrazione, mi sono improvvisamente ricordato che da qualche parte doveva comparire una “spada incantata”. Niente paura, perché la spada arriva davvero – assieme a un bel po’ di azione – e la sua magia è qualcosa di veramente originale nel panorama del fantastico, quanto meno rispetto alle altre spade magiche famose, che siamo abituati a veder scintillare tra le mani degli eroi nello Sword and Sorcery più classico, come Elric di Melniboné, Conan il Barbaro o Red Sonja.

Per chi voglia leggere il libro, a questo punto è ALLERTA SPOILER, dato che la spada incantata della Bradley appare molto in là nel romanzo, e la sua meccanica è legata a doppio filo a colpi di scena nella trama. Prima di tutto, bisogna capire che Damon, uno dei due protagonisti maschili, è tutto il contrario dell’eroe d’azione di cui ho parlato poco fa: incerto e tormentato, non ha mai primeggiato nella scherma come altri nobili di Darkover, e non ha potuto dedicarsi alla magia, visti i suoi oneri famigliari. Il vero spadaccino è invece il padre della sua amata Ellemir e della sorella Callista, Dom Esteban, la cui lama è famosa in tutti i regni.

Artwork di Richard Hescox per “The Spell Sword”

Esteban viene però ferito gravemente in un altro agguato dei felini, e solo Damon potrà guidare la spedizione in soccorso della povera Callista, prigioniera, che intanto Andrew ha rintracciato grazie al loro contatto psichico. A questo punto, il nobile allettato rivela per la prima volta di possedere un antico potere della casata Alton: quello di imporre la propria volontà e comandare i movimenti di altre persone. Grazie ad una “gemma matrice”, una delle mistiche pietre capaci di incanalare e amplificare il Laran, il grande spadaccino potrà guidare a distanza la propria spada, tra le mani di Damon.

Non mi spingerò oltre negli SPOILER, anche se è facile immaginare i combattimenti che Damon ed Esteban affronteranno insieme, connessi mentalmente, per liberare Callista, non senza l’aiuto magico del terrestre Andrew, ormai legato alla ragazza. La spada incantata del titolo è quindi uno strumento “creato” appositamente per far combattere due persone nel corpo di una, non senza che quest’ultima sia cosciente dei propri movimenti, imparando quindi il modo di combattere e le tecniche dell’altro. Qualcosa che tornerebbe molto utile a chiunque stia studiando Scherma Storica, ad esempio!

Fiore dei LIberi flos duellatorum
Illustrazioni dal Flos Duellatorum di Fiore dei Liberi

Le spade di Darkover sono generalmente ispirate alla classica Spada d’Arme medievale, quindi a mano singola, lama diritta e a doppio filo. Non di rado capita però che un personaggio le brandisca a due mani; in questi casi, più che non una vera e propria Spada a due Mani, è forse probabile che la Bradley abbia immaginato qualcosa di simile ad una più corta Spada Bastarda, dal momento che si tratta sempre di armi da portare alla cintola, e che i personaggi non sembrano mai avere alcun problema nel trasportarle; inoltre, viene ribadito più di una volta che la popolazione di Darkover è in media più bassa dei Terrestri.

I personaggi non umani hanno anche loro una propria tecnologia, e gli uomini-felino brandiscono delle singolari spade con lame a falce. Queste non sono descritte troppo nello specifico, ma potremmo immaginare qualcosa di vagamente simile ad una falce agricola, oppure una Kora nepalese appuntita.

Ogni romanzo di Marion Zimmer Bradley è da considerarsi finito in sé stesso, ma “La spada incantata” trova anche un suo seguito nel più noto “La torre proibita”, in una trilogia che si conclude poi con “L’esiliato di Darkover”. Se il mondo fantastico di spada e magia di Darkover vi ha conquistato, questa trilogia è senz’altro un ottimo punto di partenza dove intraprendere la sua esplorazione!

La trilogia completa

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